Cronaca

Non solo l’Amazzonia: ecco i 10 luoghi al mondo a rischio scomparsa ( 2 in Italia)

L’Amazzonia brucia e centinaia di ettari di foreste rischiano di scomparire. Ma non c’è solo l’Amazzonia a rischio. Ecco i 10 luoghi del mondo a rischio scomparsa: 2 sono in Italia.

Ecco i 10 luoghi del mondo a rischio scomparsa

L’Amazzonia brucia e centinaia di ettari di foreste rischiano di andare in fumo. Ma non c’è soltanto l’Amazzonia tra i patrimoni naturali dell’umanità che rischiano di essere ridimensionati o addirittura di scomparire, e tra questi ce ne sono due anche in Italia.

A lanciare l’allarme è il sito web americano che si occupa di ambiente e sostenibilità Mather Nature Network, che ha rilevato i dieci luoghi del mondo a rischio scomparsa. Entro il 2050, l’innalzamento del livello del mare inonderà il 17 percento della terra e sfollerà circa 18 milioni di persone, secondo il New York Times.

I luoghi a rischio scomparsa

Grande Barriera Corallina:  La Grande barriera corallina è uno dei luoghi in cui si concentra il turismo di massa, i visitatori si recano qui con la consapevolezza che prima o poi possa scomparire. Uno spettacolo naturale che ha impiegato 8mila anni per crearsi, ma che potrebbe scomparire nel corso di una generazione.

Glacier National Park: Il Parco nazionale dei ghiacciai è un parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana, al confine con le provincie canadesi dell’Alberta e della Columbia Britannica. Il parco racchiude due catene montuose, oltre 130 laghi, oltre mille specie di piante e centinaia di diverse specie animali. Poco più di 100 anni fa c’erano ben 150 ghiacciai sparsi nel Glacier National Park. Ora ne rimangono solo 39 e si prevede che questi ghiacciai scompaiano entro il 2030. Il riscaldamento globale ha ridotto le dimensioni dei ghiacciai dell’85% dal 1966, secondo i dati diffusi dall’US Geological Survey e dalla Portland State University.

Venezia

Nel secolo scorso, la frequenza di acqua alta a Venezia è passata da meno di 10 volte all’anno a più di 60 volte l’anno. L’aumento dell’acqua di mare è un grande problema che Venezia deve affrontare, ma non è l’unico. Nel ventesimo secolo l’eccessivo pompaggio delle acque sotterranee ha portato la città a «sprofondare» di circa 2 millimetri all’anno. Nei prossimi 20 anni, se Venezia e i suoi immediati dintorni continueranno ad abbassarsi costantemente al ritmo attuale, i ricercatori si aspettano che il livello del suolo possa scendere di 8 centimetri rispetto al mare.

Deserto del Sahara

Il Sahara è il più grande deserto del mondo, copre 3,6 milioni di miglia quadrate e circa l’8% della superficie terrestre del nostro pianeta. Secondo le stime, il deserto sta crescendo di circa mezzo miglio al mese. La sua superficie è aumentata del 10% in un secolo, sia a causa del cambiamento climatico provocato dall’uomo, sia sotto la spinta di meccanismi naturali. È un fenomeno che , secondo gli esperti, potrebbe non riguardare soltanto il Sahara visto che anche gli altri deserti potrebbero espandersi per le stesse cause. Avanzando molto, il deserto rischia di far scomparire molte aree che finora non erano desertiche, costringendo migliaia di persone a diventare profughi.

Maldive

Famose in tutto il mondo per essere le isole bellissime e incontaminate, le Maldive rischiano di scomparire a causa dell’innalzamento dei mari. La Repubblica delle Maldive, che si trova nell’Oceano Indiano, è il paese più basso del mondo, con un livello del suolo naturale massimo di 2,3 metri e una media di soli 1,5 metri sopra il livello del mare. La nazione è composta da 1.190 isole. Il mare si dovrebbe alzare di circa mezzo metro entro il 2.100, compromettendo la vita di tante piccole isole e anche dell’isola della capitale Malé, dove vive il maggior numero di abitanti.

Patagonia

Terra di bellezza incontaminata, la Patagonia del Sud America potrebbe essere drammaticamente trasformata dai cambiamenti climatici. Molti dei suoi 50 ghiacciai si stanno costantemente ritirando (ma lo stanno facendo da 50 anni) a causa dell’aumento delle temperature e del calo delle precipitazioni. Luoghi spettacolari e innevati fino a qualche anno fa, oggi sono privi di neve.

Bangladesh

Situato nel basso delta del fiume Gange-Brahmaputra, metà Bangladesh rischia di essere allagato se il livello del mare dovesse aumentare di un solo metro. Il Bangladesh è anche al centro della cintura dei monsoni. Le calamità naturali, come inondazioni, cicloni tropicali, tornado e maree si verificano qui quasi ogni anno, con risultati tragici.

Tundra d’Alaska

Il riscaldamento globale riscalda l’Artico due volte più velocemente del resto del mondo, il che significa che la bellissima tundra settentrionale dell’Alaska potrebbe svanire completamente se le temperature continueranno a salire. Man mano che il permafrost della tundra si scioglie, non solo altera drasticamente l’ecosistema, ma rilascia anche carbonio aggiuntivo, paradossalmente contribuendo ad accelerare il riscaldamento globale.

Australia meridionale

Proprio come il Sahara in Africa, la desertificazione minaccia l’Australia meridionale. L’Australia è una delle dodici nazioni biologicamente più diverse al mondo ed è anche uno dei continenti più aridi. In tutta la regione, le forniture di acqua dolce si stanno rapidamente prosciugando. L’inaridirsi di intere regioni aumenta il verificarsi di incendi, minacciando l’agricoltura, la fauna selvatica e centinaia di case australiane.

Alpi

Ghiacciai e stazioni sciistiche a rischio scomparsa anche nelle Alpi europee. Si prevede che, a causa del riscaldamento climatico, i famosi ghiacciai scompaiano entro il 2050; in media, circa il tre percento del ghiaccio presente viene perso ogni anno. La perdita di questo ghiaccio, secondo il National Geographic, cambierebbe la fornitura di acqua potabile e di irrigazione, porterebbe a più rocce in caduta e paralizzerebbe l’industria europea dello sci.

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