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27 marzo 1899, Marconi stabilì la prima comunicazione radiotelegrafica internazionale

Marconi sfatò i pregiudizi degli altri scienziati secondo i quali le onde elettromagnetiche si sarebbero estinte a poche decine di metri dalle sorgenti conosciute

Il 27 marzo 1899 Guglielmo Marconi stabilì il primo collegamento radio internazionale fra la Francia e l’Inghilterra. I segnali arrivarono forti e chiari alla distanza di 130 chilometri coprendone 50 via mare e 80 via terra, fino a Chelmsford. Marconi sfatò i pregiudizi degli altri scienziati secondo i quali le onde elettromagnetiche si sarebbero estinte a poche decine di metri dalle sorgenti conosciute.

27 marzo 1899: prima comunicazione radiotelegrafica internazionale

La professione di fede nella scienza e nelle proprie capacità intuitive, espressa da Guglielmo Marconi, fu ampiamente ripagata dagli straordinari risultati che riuscì a ottenere con i suoi esperimenti. Nel giro di un lustro diede al mondo il più potente e veloce mezzo di comunicazione a distanza.


Guglielmo Marconi


Le nuove frontiere spalancate dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz, scopritore delle onde elettromagnetiche, avevano portato il giovane Marconi a compiere esperimenti sulla trasmissione telegrafica senza fili, tra le colline bolognesi della sua terra natia.

Il primo traguardo era arrivato il 2 luglio del 1897, con il riconoscimento del brevetto “Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi”.

Marconi Wireless Telegraph Company Limited

Accolto trionfalmente in Inghilterra, qui fondò una sua società, dapprima con il nome “The Wireless Telegraph and Signal Company Limited“, poi mutato in “Marconi Wireless Telegraph Company Limited“.


marconi


L’obiettivo del fisico italiano era dimostrare la possibilità di trasmettere a grandi distanze, contrariamente alla maggior parte dei suoi colleghi, i quali ritenevano impossibile che le onde seguissero la curvatura terrestre e che quindi si perdessero nell’etere.

Prime stazioni sperimentali

Raccogliendo con la sua compagnia i fondi necessari, impiantò le prime stazioni sperimentali fisse ad Alum Bay, sull’isola di Wight, e a Bournemouth, sulla Manica, beneficiando del forte clima di fiducia che lo circondava nella società britannica.

Con il cosiddetto “cervo volante” ottenne i primi risultati significativi nell’inverno del 1898, mettendo in contatto la stazione di South Foreland (vicino Dover) e il battelloEast Goodwin“.


museomarconi trasmettitore


Restava un ostacolo da superare legato ai problemi di interferenza nella trasmissione e ricezione dei segnali.

Per questo, Marconi richiese un secondo brevetto di “Telegrafia accordata o sintonizzata e multipla su una sola antenna di nuovo tipo”, che ottenne soltanto nel 1900 scatenando le rivendicazioni di altri fisici come Braun e Lodge, che stavano lavorando sullo stesso problema. La questione si risolse acquisendo il brevetto di Lodge.

Prima comunicazione radiotelegrafica internazionale tra due Stati

Reso più efficiente il trasmettitore sulla base dei suddetti studi, tentò il collegamento radiotelegrafico attraverso il canale della Manica, su una distanza di oltre cinquantuno chilometri.

L’esperimento andò in porto il 27 marzo del 1899, tra South Foreland e la stazione francese di Wimereux, presso Boulogne-sur-Mer.


Marconi ricevitore


Gli echi del suo successo giunsero fino all’altra sponda dell’Atlantico e nell’autunno dello stesso anno il governo americano lo invitò per effettuare alcune dimostrazioni.

Marconi raccolse l’invito e due anni dopo realizzò una stazione radiotelegrafica a Poldhu (in Cornovaglia) molto più potente di quelle precedenti.

Nobel per la fisica

Da quel momento la comunicazione radio divenne un prezioso strumento per la navigazione, entrando in uso più tardi nel traffico aereo prima militare e poi civile, fino alla commercializzazione come mass medium iniziata negli anni Venti del XX secolo.


nobel marconi


Nel 1909 Marconi, insieme con il collega tedesco Braun, ricevette il Nobel per la fisica “in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili”.

Nel 1928, in Italia, fu nominato presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e insignito del titolo di “marchese” dal re Vittorio Emanuele III.

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