Almanacco

Nel 1993 venne ucciso Pablo Escobar, il potente narcotrafficante colombiano

Il 2 dicembre del 1993 termina la fuga del narcotrafficante Pablo Escobar, squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, lo localizzò e uccisero il capo del cartello di Medellin a seguito di un conflitto a fuoco tra loro, Escobar e la sua guardia del corpo.

Nell’anno 1993 venne ucciso il narcotrafficante Pablo Escobar

Il 22 luglio 1992 il governo decise di spostare Escobar in una prigione più convenzionale, ma i suoi contatti gli permisero di conoscere gli intenti del governo e di evadere al momento giusto da La Catedral. Nello stesso anno il reparto speciale dell’esercito statunitense Delta Force (e poi anche quello della marina dei Navy SEAL) furono dispiegati per la sua cattura. Con l’acuirsi del conflitto crebbe il numero dei suoi nemici e un gruppo conosciuto come Los Pepes, che riuniva i perseguitati da Pablo Escobar e dai suoi complici, cominciò una sanguinosa campagna nella quale più di trecento tra collaboratori e parenti di Escobar vennero uccisi e gran parte delle loro proprietà distrutte. Alcuni osservatori affermano che i membri del Bloque de Búsqueda e delle intelligence statunitense e colombiana, nei loro sforzi per punire Escobar, fossero collusi con Los Pepes o comunque coordinassero le attività del Bloque de Búsqueda e dei Los Pepes. Questo coordinamento sarebbe stato raggiunto tramite la condivisione delle informazioni di intelligence, per permettere ai Los Pepes di smontare la macchina organizzativa che proteggeva Escobar e i pochi alleati rimasti. Tutto ciò porta a discutere circa il ruolo che gli Stati Uniti d’America hanno giocato nel raccogliere informazioni di intelligence, poiché parte di queste furono poi utilizzate dai Los Pepes nelle loro azioni di giustizia sommaria.

La morte

morte-Escobar
Membri della Bloque de búsqueda, unità operativa della polizia colombiana, che festeggiano davanti al cadavere di Escobar, 2 dicembre 1993

Ad ogni modo, la guerra contro Escobar terminò il 2 dicembre 1993, quando una squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, lo localizzò e circondò in un quartiere borghese di Medellín.

Ne seguì uno scontro a fuoco con Escobar e la sua guardia del corpo, Alvaro de Jesús Agudelo (a.k.a. “El Limón”). I due malviventi tentarono di fuggire correndo attraverso i tetti delle case adiacenti per raggiungere una strada secondaria, ma entrambi furono uccisi dalla polizia nazionale colombiana. Escobar subì colpi di arma da fuoco alla gamba e al busto e un colpo di arma da fuoco mortale alla testa (i parenti sostengono che si sia suicidato).

Gli anni dopo la morte

Pablo-Escobar-lapide

Dopo la morte del suo leader, il cartello di Medellín si frammentò e il mercato della cocaina presto venne dominato dal cartello di Cali fino alla metà degli anni novanta, quando anche i leader di quest’ultimo furono uccisi o catturati.

Nell’ottobre del 2006 morì la madre Hermilda Gaviria. Il 28 ottobre 2006 le autorità ne approfittarono per esumare il cadavere di Escobar, alla presenza e con il consenso della vedova María Victoria, per un test sul DNA volto a confermare la reale identità della salma. Vi furono delle voci che la riesumazione fosse servita anche a dirimere la presunta paternità di un figlio illegittimo, smentite dai familiari.

Il 16 maggio 2014 viene venduta all’asta per 9,65 milioni di dollari al proprietario della catena di fast food “Chicken King” Christian Berdouare, la villa di Miami Beach, un edificio di 680 metri quadrati con le pareti colorate di rosa corallo. La superficie complessiva della tenuta è di 730 metri quadri con vista mozzafiato su Key Biscayne e una banchina privata che affaccia su Biscayne Bay. La villa fu acquistata da Pablo il 21 marzo 1980 per 765.500 e venne sequestrata nel 1987 assieme ad altre proprietà dalla polizia statunitense e nel 1990 venne comprata dall’ex procuratore di Miami, Roger Schindler, che pagò al governo degli Stati Uniti d’America la somma di 915.000 dollari. Negli ultimi anni prima dell’acquisto di Berdouare, un incendio ha danneggiata una parte della casa tra cui due delle camere da letto al piano di sotto ed è stata abbandonata. Vandali e artisti di graffiti hanno danneggiato gran parte della casa. Il 16 gennaio 2014 l’attuale proprietario annuncia che demolirà la villa alla ricerca del tesoro di Pablo. Dopo dieci giorni durante la demolizione trovano una cassaforte sotto al pavimento di marmo e successivamente una massiccia cassaforte da 600 chili, rimasta nascosta per anni. Ma attualmente ancora non si sa il contenuto di entrambi.

L’8 novembre 2015 un contadino mentre stava conducendo nella sua terra lo scavo della trincea di irrigazione per la semina della piantagione di palma da olio, ha trovato alcuni grandi contenitori blu che contenevano 600 milioni di dollari. Riuscendo a trovare uno dei covi di denaro Pablo Escobar, che per nascondere il denaro l’ha seppellito in quasi tutta la Colombia. La CIA stima che ci sono circa 100 di questi pozzi di denaro che non sono ancora stati scoperti, ciascuna contenente tra da 500 a 1000 milioni di dollari.

Il 10 luglio 2017 viene inaugurata al pubblico la villa di Pablo a Tulum. È situata a circa 10km dalla città, ai margini della Riserva della Biosfera di Sian Ka’an in una delle zone più belle del Messico: immersa nella foresta tropicale, la villa è costituita di vari edifici in cui sorgono le 36 camere e le altre strutture di accoglienza, sono disponibili per un prezzo di circa 500 dollari a notte. Sorge a pochi passi da una bianchissima spiaggia della penisola dello Yucatán. «Scoperta nel 2003, dopo essere rimasta vuota per circa un decennio, la struttura si è conservata apparentemente intatta dal passaggio delle stagioni» si legge sul sito del resort. Nel 2012 è stata comprata dal gallerista newyorchese Lio Lamca e ha deciso di farla diventare un hotel di lusso col nome di “Casa Malca”. Dopo una prima ristrutturazione, nel 2015 furono aperte nove stanze ed è stata arredata come una casa-museo, con tappeti persiani, tende di velluto, arredi bianchi di design anche se rustici, e opere di arte contemporanea della sua collezione che impreziosiscono le abitazioni. Ora, Casa Malca apre al pubblico in grande stile, diventando uno dei resort più lussuosi.

Il 24 gennaio 2018 due ex-agenti della CIA trovano nelle acque di fronte alle coste della Colombia uno dei sottomarini utilizzati da Escobar per contrabbandare la cocaina negli Stati Uniti d’America. I sottomarini potevano trasportare fino a 2 mila kg di cocaina, partivano dalla Colombia per giungere a Porto Rico e che poi solo da lì il carico venisse trasferito a Miami su motoscafi.

Il 21 settembre 2018 la polizia di Medellín su richiesta e autorizzazione del sindaco ha chiuso il museo dedicato alla sua vita. Il museo era gestito dal fratello Roberto ed era una tappa fissa di quasi tutti i turisti. All’interno potevi ripercorrere la vita del cosiddetto ‘Patrón’, attraverso fotografie, vari oggetti personali e veicoli, inclusa “la famosa e mitica motocicletta di James Bond”.

Il 22 febbraio 2019, alla presenza del sindaco di Medellin e dei parenti delle vittime di Escobar, è stata demolita la leggendaria residenza e simbolo della ricchezza del capo del cartello di Medellin. Il palazzo “Monaco” di otto piani, che un tempo ospitava sulle sue pareti dipinti di artisti famosi e veicoli di lusso nel suo parcheggio, è stato fatto crollare con una carica controllata di 200 chilogrammi di esplosivo. Nel luogo in cui sorgeva l’edificio, sarà realizzato un parco chiamato “Inflexión” che ospiterà una scultura e una lapide in omaggio alle 46.612 vittime della guerra del narcotraffico nella città.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio