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Il 21 aprile del 753 a.C.: viene fondata la città di Roma

La cronologia romana viene fatta partire da quella data, con l’indicazione ab Urbe condita (“dalla fondazione della Città“).  Il primo anniversario di Roma (“Natale di Roma”) fu celebrato nel 47 d.C. per volere dell’imperatore Claudio

Il 21 aprile del 753 a.C. è la data di fondazione della città di Roma. Secondo la leggenda, sarebbe la data, riportata da Marco Terenzio Varrone basandosi sui calcoli astronomici di Lucio Taruzio, in cui Romolo fondò Roma. La cronologia romana viene fatta partire da quella data, con l’indicazione ab Urbe condita (“dalla fondazione della Città“).  Il primo anniversario di Roma (“Natale di Roma”) fu celebrato nel 47 d.C. per volere dell’imperatore Claudio.

21 aprile 753 a.C.: la nascita di Roma

Con il crollo dell’impero le festività romane finirono nel dimenticatoio. Fu solo nel 1849, quando, durante i moti risorgimentali, si instaurò la Repubblica romana, che i garibaldini e i rivoluzionari celebrarono, per motivi squisitamente simbolici, il “Natale di Roma”, liberata, secondo loro, dal potere temporale dei papi.

Il Natale di Roma

Dato che quella esperienza fu breve, si dovette attendere fino all’avvento del fascismo per il ripristino del Natale di Roma quale festa nazionale italiana, che assumette anche il significato di festa del lavoro. D’altronde, già nel 1921, rivendicando le origini romane, i fascisti avevano promesso di riproporre la celebrazione della fondazione di Roma. Nel 1945, tuttavia, ormai crollato il regime mussoliniano, fu cancellata.


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La leggenda della nascita di Roma

Tradizionalmente il 21 Aprile 753 a.C. è considerata la data della fondazione di Roma. Data simbolica, che però rappresenta un evento molto importante della storia. Secondo la leggenda, la città di Roma è stata fondata da Romolo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa. Come narra la leggenda, Ascanio, figlio di Enea, aveva fondato la città di Albalonga.

Diversi anni dopo, il figlio e legittimo erede del re Proca di Alba Longa, Numitore, era stato spodestato dal fratello Amulio, che aveva costretto la nipote Rea Silvia, figlia di Numitore, a diventare vestale e a far voto di castità per evitare che generasse un possibile pretendente al trono. Il dio Marte si era, però, invaghito di Rea Silvia e dalla loro unione erano nati due gemelli, Romolo e Remo. Appena scoperta la loro nascita, Amulio ordinò di farli uccidere, ma il servo incaricato dell’omicidio preferì abbandonarli sulla riva del Tevere. I due piccoli furono trovati ed allattati da una lupa.


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Romolo e Remo furono scoperti dal pastore Faustolo, che li crebbe insieme alla moglie Acca Larenzia. Diventati grandi e scoperta la loro origine, Romolo e Remo tornarono ad Albalonga ed uccisero Amulio, restituendo il trono al nonno Numitore. Ottennero quindi il permesso di fondare una nuova città. Romolo voleva chiamarla Roma e costruirla sul Palatino, mentre Remo voleva chiamarla Remora e fondarla sull’Aventino. Tra i due fratelli scoppiò un litigio (le versioni sui motivi del litigio sono diverse!) ed alla fine Remo morì, ucciso dal fratello. Così Romolo fondò la sua nuova città e prese il potere su di sè, diventando il primo dei 7 Re di Roma.

Francesco Piccolo

Giornalista professionista, direttore del network L'Occhio che comprende le redazioni di Salerno, Napoli, Benevento, Caserta ed Avellino. Direttore anche di TuttoCalcioNews e di Occhio alla Sicurezza.

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