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21 maggio 1927, Lindbergh completa la prima trasvolata atlantica senza scalo

21 maggio 1927, Lindbergh completa la prima trasvolata atlantica senza scalo: Da New York a Parigi attraverso l’Atlantico, un volo ininterrotto verso la leggenda e il progresso.

21 maggio 1927, Lindbergh completa la prima trasvolata atlantica senza scalo

Vent’anni dopo il celebre volo dei fratelli Wright, l’aviazione si apprestava a vivere una fase di svolta con il boom degli anni Venti e Trenta del XX secolo. I progressi tentati in termini di prestazioni e affidabilità nel corso della Prima guerra mondiale, vennero messi a frutto in questo periodo, grazie a una rinnovata ambizione verso la conquista dei cieli e alle pressanti esigenze di rendere più veloci i collegamenti civili e commerciali sulle grandi distanze.

La nuova sfida era rappresentata dai voli transatlantici per i quali c’era qualcuno disposto a pagare profumatamente; come l’imprenditore Raymond Orteig che, dal 1919, aveva messo in palio un premio di 25.000$ per chi avesse compiuto la prima trasvolata atlantica senza scalo. Una scommessa che Charles Lindbergh, pilota 25enne dell’aeronautica statunitense, era intenzionato ad affrontare con una soluzione tecnica che in quel momento ai più sembrava una follia, al punto da soprannominarlo il “pazzo volante”.

Il giovane, figlio di immigrati svedesi benestanti, era convinto che il monoplano monomotore fosse il mezzo più adatto a quel tipo di volo, perché più affidabile ed aerodinamico, rispetto ai tradizionali biplani plurimotore. Dopo numerosi rifiuti, trovò i finanziatori per la costruzione del velivolo che aveva in mente, affidata alla compagnia californiana Ryan Airlines.

Il modello, un monomotore ad ala alta e con 240 CV di potenza, prese il nome di “Spirit of Saint Louis”, in onore della città del Missouri da cui provenivano i finanziatori.

La partenza venne fissata per venerdì 20 maggio del 1927 dall’aeroporto Roosevelt Field, vicino a New York. Giornali e radio di mezzo mondo costruirono un’attenzione spasmodica attorno all’evento, parlando di impresa del secolo, mentre i bookmakers inglesi registravano migliaia di scommesse sulla sua riuscita. Un certo pessimismo aveva iniziato a farsi largo dopo il fallito tentativo degli aviatori francesi Charles Nungesser e François Coli, partiti l’8 maggio e scomparsi nel nulla.

 

 

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