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“L’aborto non è mai giusto, neanche dopo uno stupro”: polemiche dopo la conferenza ospitata dalla Lega alla Camera

Polemiche per un contributo scritto sull’aborto presentato durante una conferenza ospitata alla Camera dei Deputati dalla Lega. Una polemica relativa allo scritto “Biopoetica – Breve critica filosofica all’aborto e all’eutanasia”, presentato ieri alla Camera dei deputati dal Centro Studi Machiavelli, in una sala conferenze prenotata dal deputato leghista Simone Billi.

Contributo sull’aborto, polemica dopo la conferenza della Lega alla Camera

Billi, come ricostruito da Repubblica, era assente per i suoi impegni fuori dall’Italia ma ci teneva molto a esserci. Invitato anche un altro deputato, Fabrizio Rossi di Fratelli d’Italia. Nello scritto si fanno vari riferimenti alla religione, ma si sostiene pure il fatto che la “sacralità della vita” sarebbe propria di scuole “eminentemente laiche“. Il passaggio più esaustivo, però, è il seguente:

Tuttavia, al di là di qualsiasi discorso generale, si deve avere la fortezza di ribadire una verità semplice: l’aborto non è mai giusto e non è un diritto, è una soluzione pratica che vuole essere sublimata a diritto inalienabile. Anche nei casi più tragici, nei dilemmi morali più strazianti, come quelli di stupro, non è mai giusto”.

A metà dossier, si arriva alla questione cruciale: la legge 194 del 1978. “Non è un compromesso perché pende totalmente a favore di una parte e a sfavore dell’altra, il numero inquietante di sessantamila aborti in un anno è una evidenza più che sufficiente. Tuttavia, è intoccabile in quanto sottoposta al principio di esclusività della legge, per cui al diritto si può rispondere solo e soltanto con altro diritto“.

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