Economia

Pos, dati delle carte e scontrini saranno incrociati: la nuova stretta dell’Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate, i nuovi controlli sui pagamenti con carte di credito. Niente più vincoli sull’invio giornaliero dei dati

Scattano nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate sui pagamenti con carte di credito. In particolar modo, l’Agenzia riuscirà ad incrociare tutte le transazioni dei titolari di carte di credito, bancomat e scontrini. Ma non saranno indicati gli estremi degli utenti per non rendere visibili preferenze e tipologie di spese.

La novità è emersa nel decreto sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ieri il governo ha approvato per la seconda volta. Il provvedimento, già esaminato la scorsa settimana, è tornato in Consiglio dei ministri per aggiungere un capitolo che nella prima versione non era presente: quello sul reclutamento del personale scolastico. Ma diverse delle misure già esaminate la scorsa settimana sono state limate.

Agenzia delle Entrate, i nuovi controlli sui pagamenti con carte di credito

Niente più vincoli sull’invio giornaliero dei dati sui pagamenti con il Pos. Nel secondo esame del Decreto legge Pnrr 2, il governo introduce una stretta antievasione per bloccare la pratica del “pre-conto” che poi non si trasforma in scontrino e ricevuta fiscale. Nascosta nel tecnicismo della cancellazione di un rinvio a un altro comma, arriva l’eliminazione di ogni dubbio per la trasmissione delle transazioni giornaliere pagate con moneta elettronica presso negozi, esercizi e studi.

Le multe per i negozianti

C’ una norma che anticipa al 30 giugno (anziché all’1 gennaio 2023) il termine per fare scattare le sanzioni nei confronti dei commercianti che non si adeguano all’utilizzo del Pos, un’ulteriore misura dovrebbe incentivare la lotteria degli scontrini, attese anche l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i «forfettari», verifiche più stringenti sui bonus edilizi e la comunicazione all’Agenzia delle entrate dei dati dei pagamento elettronici con le carte.

Tutti i dati dei pagamenti effettuati andranno trasmessi dagli intermediari che emettono carte e bancomat. L’obiettivo del fisco non è avere i dati di chi acquista che non saranno interessati dalle trasmissioni ma quelle di chi vende beni o servizi non saldati con il contante. Informazioni che serviranno a fare il paio con quelle dei corrispettivi telematici per verificare eventuali discordanze.

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