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Vita a e carriera di Alberto Bevilacqua, scrittore, poeta, giornalista, regista e sceneggiatore italiano

Lo ricordiamo attraverso le sue opere (maggiormente romanzi e poesie) che hanno non solo segnato la letteratura italiana ma che gli hanno valso anche tanti riconoscimenti:

Alberto Bevilacqua, è stato un narratore di grandissima fama, ma anche giornalista, critico letterario, regista di molte delle sue opere, polemista, un intellettuale molto amato dal pubblico.

Lo ricordiamo attraverso le sue opere (maggiormente romanzi e poesie) che hanno non solo segnato la letteratura italiana ma gli hanno valso immensi riconoscimenti: il premio Campiello, nel 1966, con Questa specie d’amore), lo Strega, nel 1968 con L’occhio del gatto), il Bancarella, nel 1972,  con Il viaggio misterioso) e nel 1991 con I sensi incantati.

Celebre è il suo capolavoro, La califfa, dove i caratteri e gli umori della provincia italiana degli anni ’60 e ’70 da lui descritti, lo portano ad ottenere il successo internazionale, divenuta poi il film e il romanzo simbolo di quel miracolo economico che avrebbe ispirato la migliore narrativa ed il miglior cinema dell’epoca.


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Alberto Bevilacqua, vita e opere

Alberto Bavilacqua nasce il 27 giugno 1934 a Parma. Il padre è Mario Bevilacqua, aviatore acrobata dell’aria, la madre, Lisa Cantadori, rimase incinta appena 18enne.

Comincia a pubblicare i suoi primi scritti, nei primi anni ’50 su invito di Mario Colombi Guidotti, responsabile del supplemento letterario della Gazzetta di Parma. Attira fin da giovane subito l’attenzione di Leonardo Sciascia, che gli fa pubblicare la prima raccolta di racconti La polvere sull’erba (1955).

Nel 1961 pubblica la raccolta di poesie L’amicizia perduta ma il suo primo successo editoriale fu il romanzo La Califfa (1964) e con il seguente romanzo, Questa specie d’amore, vinse il Premio Campiello (1966). Di entrambi i romanzi lo stesso Bevilacqua curerà poi la trasposizione cinematografica che gli valse, con Questa specie d’amore, il David di Donatello per il miglior film.

Il 10 marzo 1995 viene chiamato a comparire in sede processuale nell’ambito del processo contro Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze, in quanto persona offesa dal reato di calunnia aggravata, perpetrata nei suoi confronti da Annamaria Ragno e Gabriella Pasquali Carlizzi.

Nel 2010 la collana I Meridiani gli dedicò un volume.

La morte del celebre Bevilacqua

Il 26 gennaio 2013 venne ricoverato presso la clinica privata Villa Mafalda di Roma per l’aggravarsi di uno scompenso cardiaco da cui era stato colpito l’ottobre precedente. Alberto Bevilacqua muore il 9 settembre 2013 a Roma.

Sulla sua morte tanti dubbi, tanto che la compagna, Michela Miti, presentò un esposto alla procura della Repubblica di Roma, in quanto lo scrittore sarebbe stato trattato “come un ostaggio” della clinica, che non l’avrebbe trasferito in una struttura pubblica


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