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Il 30 dicembre del 1962 nasce Alessandra Mussolini: politica, attrice, cantante e opinionista italiana

Alessandra Mussolini è una donna determinata e decisa: scopriamo le curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata

Alessandra Mussolini è una politicaopinionista e attrice italiana. È stata europarlamentare nel gruppo del Partito Popolare Europeo e in precedenza è stata più volte membro del Parlamento italiano per vari partiti di destra e centrodestra. È nipote di Benito Mussolini, in quanto figlia di Maria Scicolone, sorella minore dell’attrice Sophia Loren, e Romano Mussolini, quarto figlio dell’ex leader del Partito Nazionale Fascista.

30 dicembre 1962: nasce Alessandra Mussolini

Alessandra Mussolini è nata a Roma il 30 dicembre del 1962. Dopo aver recitato quattordicenne nel film di Ettore Scola Una giornata particolare insieme alla zia Sophia Loren (più tardi dichiarerà “Il film più antifascista della storia. C’era tutto là dentro […] L’ho fatto, si fa tutto, dovevo fare esperienza”) e aver condotto insieme a Pippo Baudo l’edizione 1981-82 di Domenica in, tentò la carriera cinematografica, ispirandosi alla zia Sophia Loren.


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Alessandra Mussolini nel film “Il Tassinaro” del 1983.

Partecipò a qualche commedia all’italiana, lavorando al fianco di attori come Renato Pozzetto ed Enrico Montesano in Noi uomini duri, un film del 1987 la cui trama era legata al boom delle scuole di corsi di sopravvivenza di quegli anni. Fece anche un servizio fotografico di nudo per Playboy nell’agosto 1983.

L’esperienza giapponese

Ha pubblicato nel 1982 un LP di canzoni, che aveva testi di Cristiano Malgioglio: uscito solo in Giappone, l’album Amore è una rarità introvabile nel mercato collezionistico e nel 2000 una copia è stata venduta a Londra per 10 milioni di lire.

Dopo Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller del 1990 (in cui recitava al fianco di Luciano De Crescenzo e Sophia Loren e nel quale interpretava due brani della colonna sonora), ha deciso di ritirarsi dal mondo dello spettacolo perché preferì dedicarsi alla politica.


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Ha partecipato come doppiatrice in un episodio del cartone animato I Simpson. Nell’autunno 2006 è stata presidente della giuria della prima edizione del reality show La pupa e il secchione in onda su Italia 1. In questa occasione, ha avuto un litigio con un altro membro della giuria, Vittorio Sgarbi, in merito a questioni politiche: lui le aveva rivolto alcune frasi ingiuriose. In seguito allo scontro, Sgarbi è stato espulso dal programma, e sostituito da Andrea G. Pinketts. Da allora è talora ospite in vari programmi di Canale 5, come Buona DomenicaMattino CinquePomeriggio CinqueQuesta DomenicaDomenica CinqueDomenica LiveQuello che le donne (non) dicono (1ª puntata).

L’adesione al MSI e ad AN

Nel 1992 finisce gli studi e si laurea in Medicina e chirurgia, nonostante vi siano ancora dubbi riguardanti lo scandalo di esami comprati che la vedono coinvolta. Successivamente viene eletta deputato alla Camera nel collegio elettorale di Napoli 1, nelle liste del Movimento Sociale Italiano.


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Nel novembre 1993 si candidò come sindaco di Napoli per il MSI: a sorpresa con il 31% arrivò al ballottaggio, nel quale ottenne il 44,4% e fu superata da Antonio Bassolino. Fu favorevole all’alleanza tra MSI e Forza Italia in vista delle elezioni politiche del 1994 nel Polo delle Libertà, con il quale fu rieletta alla Camera con il maggioritario nel collegio Napoli-Ischia, ma insieme a Teodoro Buontempo si oppose, anche se non in maniera energica, allo scioglimento del MSI in seguito alla svolta di Fiuggi e alla nascita di Alleanza Nazionale nel gennaio 1995. In quella legislatura fu vicepresidente della commissione Affari sociali. Rimasta in AN, fu rieletta alla Camera nel 1996, nella XIII legislatura, dove svolse il ruolo di vice capogruppo del suo partito. Rieletta ancora nel 2001.

I contrasti con Fini e l’abbandono di AN

I suoi rapporti con Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale, non furono sempre buoni. La rottura avvenne nel novembre del 2003, quando Fini si recò in Israele, dove disse, in riferimento ai drammi dell’Olocausto, che il fascismo «è stato parte del male assoluto del XX secolo», scusandosi nel contempo con il governo israeliano per le leggi razziali del 1938: in seguito a queste dichiarazioni, Alessandra Mussolini abbandonò tre giorni dopo Alleanza Nazionale aderendo al Gruppo Misto e dichiarando che si era venuta a creare un’incompatibilità non tanto con le sue posizioni politiche, ma con il cognome che porta.


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Chiosò più tardi Bruno Vespa che in realtà Fini si era riferito solo alle leggi razziali, ma che i mass media avevano fatto passare il messaggio che si fosse riferito all’intero fascismo, come “male assoluto”; tuttavia, sostiene sempre il giornalista, il leader di AN non rilasciò precisazioni né rettifiche poiché ne sarebbero venute solo conseguenze negative e la Mussolini sarebbe uscita lo stesso.

Eurodeputato con Alternativa Sociale

La Mussolini fondò poco dopo, insieme a Luca RomagnoliAdriano Tilgher e Roberto Fiore, un nuovo partito di destra, Libertà di Azione (in seguito noto come Azione Sociale), che confluì con altri movimenti di estrema destra nel cartello elettorale Alternativa Sociale.


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Alle elezioni europee del 2004 il cartello elettorale ottenne l’1,2% dei voti, permettendo ad Alessandra Mussolini di essere eletta al Parlamento europeo, nel quale aderì al Gruppo Identità, Tradizione, Sovranità; ricevette 39.385 preferenze personali nella circoscrizione Centro, ove ottenne il seggio, 31.895 nella circoscrizione Sud, 19.432 nella circoscrizione Isole, 23.678 nella circoscrizione Nord-Ovest e 18.970 nella circoscrizione Nord-Est. È stata membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della Commissione per lo sviluppo, della delegazione per le relazioni con i paesi del Mashreq e con la Bielorussia, e della delegazione all’Assemblea parlamentare euro-mediterranea.

Nel 2004, sostenuta dalla lista di Alternativa Sociale, si candidò a presidente della provincia di Latina, ottenendo 12.450 voti circa (pari al 4,1%) nonché un seggio al Consiglio provinciale. Tuttavia la Mussolini è stata criticata perché è stata presente a quattro sole sedute. Nel 2009, il consiglio fu chiamato a votare la sua decadenza dalla carica, ma la mozione fu respinta.

Alle elezioni regionali del 2005, Alternativa Sociale si presentò al di fuori dei due poli, con la Mussolini candidata a presidente del Lazio. Poco prima delle elezioni, a liste già presentate, il partito della Mussolini fu escluso dalla competizione nel Lazio per una sospetta falsificazione delle firme prodotte per la presentazione della lista. Il caso evocò uno scandalo nel quale furono coinvolti l’allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace, il suo ex-portavoce ed il direttore dei sistemi informativi regionali, accusati di spionaggio informatico ai danni della Mussolini e di un altro candidato, Piero Marrazzo; lo scandalo è stato giornalisticamente intitolato “Laziogate” e portò nell’immediato alle dimissioni di Storace, che nel frattempo era divenuto ministro della Salute.


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La Mussolini iniziò allora una campagna di comunicazione, trasferendosi dentro una roulotte a bordo della quale iniziò uno sciopero della fame, richiamando l’attenzione della stampa; una prima sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio confermò poco dopo l’esclusione della lista, il comune di Roma si mosse in modo da evidenziare che la verifica della regolarità delle firme era stata compiuta da una società “vicina alla Regione”, infine il Consiglio di Stato riammise Alternativa Sociale. Il partito poté così essere votato ed ottenne l’1% dei voti circa, (con punte di poco meno del 2% in Campania e nel Lazio, dove la Mussolini si era candidata in prima persona).

Dopo il via libera di Alleanza NazionaleSilvio Berlusconi riaprì le trattative con Alessandra Mussolini in vista delle elezioni politiche del 2006, pervenendo ad un accordo programmatico stipulato il 17 febbraio 2006 in virtù del quale il movimento Alternativa Sociale si è presentato a quella consultazione alleato con la Casa delle Libertà. Alcune polemiche sulla possibilità che entrassero in lista alcuni dirigenti post-fascisti furono messe a tacere con un patto tra la Mussolini e Berlusconi che prevedeva, tra l’altro, che non fossero candidati personaggi “discutibili”.


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Nell’aprile 2006, sulla “Gazzetta di Mantova”, fu pubblicata fra le lettere al direttore una sorta di richiesta di rettifica firmata Alternativa Sociale con la quale, nell’enfatizzare differenza e distanza dal MS-Fiamma Tricolore di Romagnoli, si segnalava come ulteriore distinzione da questo che il movimento della Mussolini non avallava la richiesta di introduzione in Costituzione temi di compartecipazione del lavoratore agli utili delle aziende; ciò fu subito sintetizzato, nella polemica politica interna alla destra sociale e radicale, in una sconfessione da parte della Mussolini delle istanze legate alla socializzazione delle fabbriche, teorizzata e sul punto di essere applicata dal nonno Benito durante la Repubblica Sociale Italiana, provocando anche disapprovazioni della propria base. Il suo sito web, in questa fase, fu oggetto di ripetuti attacchi di “cracking”.

Nelle elezioni politiche il suo partito ha ottenuto un risultato al di sotto delle aspettative (0,67% alla Camera e 0,63% al Senato) che non le ha consentito di approdare a Montecitorio.

Gli anni in Parlamento e le elezioni in Campania con il PdL

Nel 2008 decide di candidarsi nelle liste de Il Popolo della Libertà per le elezioni politiche del 2008 ed è stata eletta nella circoscrizione Campania 1, lasciando a Roberto Fiore la carica di deputato europeo. Da 1º luglio 2008 è presidente della Commissione parlamentare bicamerale per l’Infanzia.


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Nel 2010 diviene consigliere regionale della Campania, dopo aver ottenuto quasi ventimila voti di preferenza, ma si dimette poco dopo, dando la preferenza all’incarico di deputato. Alle elezioni politiche del febbraio 2013 è eletta senatrice per Il Popolo della Libertà e il 21 marzo è eletta segretario dell’ufficio di presidenza del Senato della Repubblica.

L’adesione a Forza Italia e gli anni al Parlamento europeo

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Per le elezioni europee del 2014 è candidata da FI per la circoscrizione Centro e viene eletta nuovamente al Parlamento europeo (lasciando dunque il Senato), aderendo al gruppo del Partito Popolare Europeo.

Il 30 novembre 2016 decide di aderire al Gruppo Misto, lasciando il Partito Popolare Europeo in disaccordo con le prese di posizione da parte di Schäuble e Juncker a favore dell’operato del Governo Renzi e a favore della sua Riforma Costituzionale, pur rimanendo in Forza Italia.


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Il 30 aprile 2015 viene scelta da Silvio Berlusconi come capolista alle Elezioni Regionali in Campania del 31 maggio seguente a sostegno del governatore uscente Stefano Caldoro. A seguito dello spoglio elettorale, con soli 2.200 voti non risulta eletta al consiglio regionale, con Caldoro che perde la guida della regione. L’anno seguente viene scelta come capolista anche alle elezioni comunali a Roma a sostegno dell’imprenditore Alfio Marchini, ma non è eletta.

In seguito alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, la Mussolini critica la decisione di Forza Italia di stare all’opposizione del Governo Conte I, dichiarando che, fosse stata al Senato, gli avrebbe votato la fiducia. Tenta poi tramite i Comitati di Base territoriali di spostare il partito a destra, ma senza successo.

Dal 27 luglio 2018 non fa più parte di Forza Italia e si professa indipendente di area Lega, pur rimanendo nel Partito Popolare Europeo. In occasione delle elezioni europee 2019, dopo una riappacificazione con Silvio Berlusconi, è candidata per Forza Italia nella circoscrizione Centro e anche al Sud, ma nella prima raccoglie 17.789 preferenze risultando la prima dei non eletti e nella seconda si piazza in decima posizione (togliendo il rinunciatario Berlusconi) con 17.102 voti.


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Dal 2019, a seguito della sconfitta alle Europee 2019, e per la prima volta dal 1992, Mussolini non fa parte di alcuna assemblea parlamentare.

Anni Duemilaventi

Stando a quanto riporta “Wikipedia”, nel dicembre Duemilaventi dichiara di voler lasciare la carriera politica, definendola un «ciclo che si è chiuso». Sempre nello stesso anno ha partecipato come concorrente alla quindicesima edizione di Ballando con le Stelle, in coppia con il ballerino Maykel Fonts, arrivando in finale e classificandosi terzi.

L’anno successivo, ha partecipato alla seconda edizione di Il cantante mascherato, venendo eliminata alla seconda puntata sotto la maschera della Pecorella.


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Vita privata

Sposata dal 1989 con Mauro Floriani, da cui ha avuto tre figli: Caterina (1995), Clarissa (1997) e Romano (2003).

È la terza discendente della famiglia Mussolini ad essere impegnata in politica, oltre a Rachele e a Caio Giulio Cesare Mussolini, nipote di Vittorio. Questi ultimi due sono esponenti del partito fondato da Giorgia Meloni.


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Alessandra Mussolini e Mauro Floriani.

 

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