Cronaca

Alessia Piperno, il racconto: “In prigione ho visto cose terribili, lotterò per il popolo iraniano”

Dopo il ritorno in Italia scrive un lungo post su Instagram

Dopo quasi tre settimane dalla liberazione dal carcere di Evin, in Iran, Alessia Piperno torna a scrivere sui social, con un post per ringraziare amici e follower del supporto e per essere stati vicini alla sua famiglia.

Il racconto di Alessia Piperno

Alessia Piperno, la travel blogger romana di 30 anni, è stata liberata lo scorso 10 novembre. Dopo più di tre settimane rompe il silenzio e lo fa su Instagram. “Nei primi giorni di settembre, andai a visitare per la prima volta nella mia vita, una prigione a Teheran. Si trattava del carcere di Ebrat, ormai diventato museo, ma che una volta era utilizzato dalla polizia segreta Savak, per torturare i detenuti – scrive su Instagram la ragazza romana – Rimasi tra quelle mura per diverse ore, cercando di immaginare la paura che si viveva all’interno di quelle celle. “Le urla dei prigionieri si sentivano per tutta la prigione“.

Così mi raccontò la mia guida. In qualche modo sembrava come se quelle grida fossero ancora scolpite nei muri e che viaggiassero tra quei corridoi. “Esistono ancora prigioni così in Iran?”. Domandai alla mia guida. Lui sospirò. “Purtroppo si, la prigione di Evin, che si trova proprio nella parte nord di Teheran””.

Il post di Instagram

Un presagio che la travel blogger ora racconta così: “Sentii i brividi corrermi su tutto il corpo, senza lontanamente immaginare che 21 giorni dopo, sarei stata anche io, una detenuta, proprio in quella prigione.” Alessia scrive che “Sono a casa, tra la mia famiglia e i miei amici, libera si, ma fisicamente. E’ la mia mente a non esserlo, perché in quell’angolo di inferno sono ancora rinchiuse le mie compagne di cella, migliaia di iraniani, e il mio amico Louis. Io sono tornata a una vita normale, esco, a volte rido, faccio progetti per il mio futuro, e dormo in un letto”.

Alessia ripercorre i giorni dentro la prigione di Evin che scandivano la settimana: “Oggi è lunedì, oggi in prigione si fa la doccia. Domani è martedì, ci sono i 5 minuti d’aria. La mia mente ora vive un po’ così, tra sorrisi, in un letto soffice, un piatto di pasta e tra delle mura bianche dove le urla, non cessano mai e dove l’aria si respira per 5 minuti, due volte a settimana”.

Uno sfogo che ha scatenato i commenti di chi la segue nelle sue avventure in giro per il mondo. Alessia continua e ringrazia: “Volevo ringraziare tutti voi, per il vostro supporto, per le parole, per i meravigliosi disegni che mi avete mandato, per essere stati vicini alla mia famiglia, e per avermi dedicato anche solo una preghiera. Riabbracciare la mia famiglia è stato più bello della libertà stessa. E ancora una volta non posso che ripetermi che si, SONO FORTUNATA, SIAMO FORTUNATI, e credetemi, non è scontato, come non lo è la nostra libertà. Un abbraccio, a tutti voi”.

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