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L’Anac al centro del Pnrr per il contrasto alla criminalità organizzata

I fondi del Pnrr ingolosiscono le organizzazioni criminali, pronte a beneficiarne a discapito della collettività. Per tale ragione, il ruolo dell'Anac sarà determinante

Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si paventa il rischio di infiltrazioni criminali, a causa degli ingenti fondi sul piatto. La problematica era stata sollevata, nelle scorse settimane, anche dall’ex Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione(Anac), Raffaele Cantone, consapevole della longa manus della criminalità organizzata, pronta a lanciarsi nei più disparati business. Anzi, il Pnrr è una fondamentale opportunità per la ripresa della nostra economia e dovrebbe essere impenetrabile da qualunque logica corruttiva. Questa prospettiva potrebbe realizzarsi proprio grazie ad un concreto rafforzamento dei poteri dell’Anac, lasciata, invece, ai margini del programma. L’Autorità dovrà essere determinante per il contrasto alla criminalità organizzata, in considerazione dei suoi poteri di controllo ed agli sforzi che ha compiuto nel corso di questi ultimi anni, per allineare la normativa interna a quella sovranazionale, fino a divenire “un modello da imitare”, ovvero una “best practice”.

La preoccupazione dell’Anac sul Pnrr: rischio organizzazioni criminali

Anche l’account social del M5S ravvisa la stessa criticità, espressa attraverso la seguente nota: “C’è il rischio che i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possano finire nelle mani delle associazioni criminali. Per impedirlo è necessario potenziare l’Anac fornendogli più risorse: i controlli devono essere eseguiti dagli esperti dell’anticorruzione. Il presidente dell’Anac (Autorità Azionale Anticorruzione), Giuseppe Busia, nella sua audizione nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Ambiente, ha fatto riferimento ad alcune criticità rispetto all’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Busia, in quella specifica sede, dichiarò: “Non è il momento della competizione tra istituzioni ma bisogna fare di tutto anche per evitare sovrapposizioni.Non possiamo lasciare spazio agli improvvisatori: per vigilare sui fondi del PNRR serve il miglior coordinamento possibile con Anac. Solo in questo modo riusciremo a garantire un veloce, corretto e proficuo utilizzo di quei soldi, che rappresentano il volano per la ripartenza del Paese e non di certo la mangiatoia delle associazioni criminali. Spendiamoli bene”.


targa Anac

 Busia, organizzazioni criminali: “determinante il ruolo dell’Anac”

Già attraverso il Comunicato del 4 maggio, il Presidente Busia aveva chiaramente lanciato degli espliciti segnali: “Con il Pnrr l’Anac è chiamata da subito ad assumere un ruolo più determinante per la ripresa economica e lo sviluppo del paese sia in materia di appalti pubblici che per le funzioni di anticorruzione”.  Poi,  in audizione al Senato presso la 14′ Commissione per le Politiche dell’Unione europea in merito al Disegno di legge “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge Europea 2019-2020”, aggiunse: “Tra le nuove attribuzioni e competenze dell’Autorità vi sono lo sviluppo e l’implementazione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp), nonché la completa digitalizzazione delle procedure di gara e la qualificazione delle stazioni appalti, unitamente all’istituzione del Portale unico della Trasparenza.Per di garantire il tempestivo rispetto dei vincoli europei, l’Anac ha bisogno di rafforzare il proprio assetto organizzativo così da potenziare un’infrastruttura che favorirà la più rapida realizzazione di tutti gli altri obiettivi del PNRR.”

 Il Presidente Busia ha anche specificato una serie di proposte di modifica al Codice appalti, tenendo conto di alcune procedure di infrazione dell’UE. Egli stesso ha evidenziato la necessità di intervenire in materia di subappalto, soprattutto per allineare la disciplina nazionale alle norme europee. Attraverso l’eliminazione della percentuale fissa di subappalto dai bandi di gara si permetterà una maggiore partecipazione delle piccole e medie imprese, con un evidente ridisegno delle responsabilità fra i partecipanti.Per il Presidente dell’Anac, tramite la Bdncp, sarà possibile un più rapido sistema di autorizzazione al subappalto per evitare fenomeni corruttivi, intervenendo anche per affermare semplificazione, concorrenza e trasparenza senza limitare l’effettività dei controlli.Altre proposte di modifica del Codice riguardano il ribasso dei prezzi applicabili alle prestazioni subappaltate, la necessità di prevenire l’elusione della disciplina antimafia, l’uso della digitalizzazione per agevolare i controlli e snellire le procedure, nonché la revisione del Casellario delle società di ingegneria per tener conto delle modifiche proposte all’articolo 46 del Codice.

L’Anac ai tempi dell’emergenza pandemica

Già a novembre dello scorso anno, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione aveva posto l’accento sui rischi e sugli strascichi della pandemia, da affrontare con la trasparenza e la digitalizzazione, “veri antidoti della corruzione”. Durante l’intervista al Quotidiano di Sicilia, Busia aveva spiegato che i controlli dell’Anac sarebbero proseguiti, in maniera sicuramente differente e concedendo un tempo alle amministrazioni ed alle imprese maggiore. L’emergenza ha portato con sé un elevatissimo aumento della spesa pubblica per l’acquisto di materiali sanitari ed è importante quindi tenere alta l’attenzione su come vengono effettuati gli appalti e per garantire che le scelte vegano fatte in totale trasparenza e garantendo la qualità della spesa, oltre che naturalmente prevenendo infiltrazioni criminali. Non bisogna poi trascurare che, a fianco ai compiti di vigilanza, l’Autorità svolge quotidianamente un’intesa attività di supporto alle amministrazioni, che abbiamo implementato proprio in questo periodo di maggiore difficoltà. Con riferimento ad alcuni interventi strategici, quali la ricostruzione post sisma 2016, forniamo risposte e parere nel giro di tre o quattro giorni, consentendo alle stazioni appaltanti di svolgere i loro compiti rapidamente, ma senza sacrificare gli interessi della pubblica amministrazione, oltre che il rispetto della legalità”.


Anac targhetta

Pandemia, occasione per derogare in nome della semplificazione?

Gli elevati oneri burocratici, da sempre tipici delle Pubbliche Amministrazioni italiane, hanno dovuto cedere il passo ad esigenze di digitalizzazione e semplificazione, soprattutto durante la pandemia. Però, ai fini dei controlli anticorruzione, la semplificazione degli oneri non è sempre correlata a pratiche lecite e corrette. Infatti, preoccupato da “alcune deroghe particolari”, Busia ha dichiarato: “È fondamentale che le deroghe inserite nei provvedimenti di emergenza siano compensate aumentando il livello di trasparenza sui contratti stipulati. E questo si può ottenere attraverso la digitalizzazione delle procedure di affidamento, che non rallenta, ma accelera gli acquisti. Digitalizzare significa insieme semplificazione, rapidità, trasparenza e lotta alla corruzione. Le gare devono nascere’ digitali. La normativa europea richiede la digitalizzazione dal ottobre 2023, ma dobbiamo arrivarci prima, superando le troppe gelosie istituzionali sulle varie banche dati pubbliche. Nel Ventunesimo secolo è anacronistico scontrarsi su chi raccoglie o comunica i dati: se il processo è digitalizzato e i sistemi sono interoperabili, le informazioni vengono prodotte automaticamente e sono a disposizione di tutti: istituzioni e cittadini, per i controlli come per il governo della spesa. Guai a ritenere che la prevenzione della corruzione sia incompatibile con la celerità o che la semplificazione si ottenga eliminando le regole: un uso strategico delle disposizioni del codice, improntate alla concorrenza, crea sviluppo e innovazione. La corruzione, al contrario, è il tarlo che frena la crescita e impedisce ai migliori di emergere. Voglio anche sottolineare che, per rispondere alla domanda di semplificazione, l’Anac si muove da tempo per aiutare le pubbliche amministrazioni. Ad esempio, è stato predisposto un vademécum sugli acquisti veloci per aiutare le amministrazioni ad accelerare le procedure sulla base di quanto già prevede la normativa ordinaria, anche senza il ricorso ai provvedimenti di emergenza. Fra l’altro, sono stati stipulati con il Ministero dell’Interno due protocolli di intesa per facilitare l’emersione del lavoro irregolare, nell’ottica di tutelare la salute in situazioni di particolare esposizione al rischio.

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