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Antoni Gaudí, l’architetto catalano dal tocco sublime, ha reso Barcellona una città immortale

Tutte le sue opere architettoniche sono ancora oggi visibili nella meravigliosa città di Barcellona e sette delle quali sono state considerate, dal 1984, Patrimonio dell'UNESCO

L’architetto Antoni Gaudí i Cornet, riconosciuto a livello internazionale, è considerato uno dei massimi esponenti del modernismo catalano. Anche se, di tale corrente, ne condivideva solo i valori ideologici e tematici, riuscì, attraverso una genialità senza eguali, a rivoluzionarla. Gaudí fu artefice della nascita di un linguaggio architettonico personale e incomparabile, basato sulle forme naturali.

Tutte le sue opere architettoniche sono ancora oggi visibili nella meravigliosa città di Barcellona e sette delle quali sono state considerate, dal 1984, Patrimonio dell’UNESCO.

Antoni Gaudí, la vita e la carriera del famoso architetto

Antoni Gaudí i Cornet nasce il 25 giugno 1852 a Reus, ma ci sono dei dubbi sul luogo di origine, infatti, molti sostengono che fosse nato a  Riudoms, una località vicino a Reus dove la sua famiglia era solita trascorrere le vacanze estive. Proveniva da una famiglia di calderai, artigiani che fabbricano e riparano caldaie oppure che lavorano materiali come l’acciaio, il ferro o il rame.


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Tale discendenza e l’aiuto che il giovane Gaudí dava al nonno e al padre, gli permise di acquisire una particolare abilità nella gestione dello spazio e del volume. Un abilità innata che avrà la sua massima espansione nelle sue opere posteriori dove utilizzerà le tre dimensioni.

Gaudí, bambino dalla salute molto delicata, trascorre, quasi obbligatoriamente, lunghi periodi di riposo nelle montagne di Riudoms ed è proprio qui che passa ore ed ore a contemplare e memorizzare i segreti della natura, che considera la sua grande maestra e fonte della conoscenza più elevata.

È da questi modelli così perfetti che Gaudí trova l’essenza e il senso dell’architettura. Non si tratta di una semplice copia, ma di seguire il corso della natura mediante un processo di cooperazione: rendendo così la sua architettura non sono perfetta ma anche sostenibile ed efficiente. Per tali motivi, Gaudí soleva dire:

“L’originalità consiste nel ritorno alle origini.”


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Gli studi e la carriera d’architetto

Nel 1870 si trasferisce a Barcellona, inizia a frequentare i corsi di architettura e a svolgere, contemporaneamente, vari lavori saltuari per pagare gli studi. Gaudí è uno studente sregolato e irregolare ma la sua genialità era già visibile ancor prima di laurearsi. Quando, nel 1878, concluse gli studi presso la scuola di Architettura, il direttore, Elies Rogent, dichiarò:

“Non so se abbiamo conferito il titolo a un pazzo o a un genio, con il tempo si vedrà.”

Le idee di quel giovane studente non sono mere ripetizioni ma erano frutto del suo ingegno e della sua esuberanza creativa. Dopo la laurea, Gaudí si stabilisce, per conto proprio, nell’ufficio della via Call a Barcellona ed è in questo periodo che conosce l’industriale Eusebi Güell che segnò una tappa decisiva nella sua carriera architettonica.

Il suo mecenate soddisfa tutte le stramberie e i costi dei suoi lavori, dopo quell’incontro, avvenuto nel 1878, nascerà una profonda amicizia e stima, legata soprattutto da quelle passioni condivise che diede all’artista l’opportunità di sviluppare tutte le sue qualità artistiche.

Ma oltre ai lavori svolti per Güell, Gaudí riceve un’elevata quantità di commissioni. Durante la fase della maturità, i capolavori si succedettero uno dopo l’altro: la Torre Bellesguard, il Park Güell, il restauro della cattedrale di Maiorca, la chiesa di Colonia Güell, la Casa Batlló, La Pedrera e, infine, la sua opera più famosa, la Sagrada Familia.


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                              Park Güell

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                                Casa Batlló

                        Sagrada Familia

Curiosamente, lo splendore dell’architettura gaudiana coincise con il progressivo ritiro dalle scene dell’architetto: Gaudí che in gioventù aveva frequentato la mondanità e la vita pubblica e si rinchiude completamente, per dedicarsi con fervore crescente a un sentimento mistico e religioso. Gaudí passa dall’essere il dandy per eccellenza a un clochard che fugge da se stesso e dalla vita sociale.

Morte di Antoni Gaudí

Antoni Gaudí muore il 10 giugno del 1926, investito da un tram mentre si stava recando, come ogni sera, alla Sagrada Família, partendo dalla chiesa di Sant Felip Neri. Dopo l’urto perse i sensi; nessuno poteva immaginare che quell’anziano transandato e senza documenti fosse il celebre architetto. Gaudí venne trasportato all’Ospedale della Santa Croce e lì venne riconosciuto dal prete della Sagrada Família.

Il funerale venne celebrato due giorni dopo nella Sagrada Família e fu una cerimonia a cui tutti i barcellonesi parteciparono. Quell’artista aveva lasciato la sua impronta nel cuore dei suoi concittadini, così venne dato l’ultimo addio all’architetto che aveva lasciato la sua firma nei palazzi di quella città tanto amata.

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