Curiosità

L’antro della Sibilla: uno dei luoghi più suggestivi della Campania Felix

Un luogo tanto suggestivo quanto misterioso e intriso di sacralità è l’antro della Sibilla cumana.

In età romana il piano pavimentale venne abbassato fino all’attuale quota e la galleria fu trasformata in un criptoportico di servizio collegato alla terrazza esterna dell’AcropoliAll’età paleocristiana risalgono alcune tombe a cassa in muratura, collocate sul fondo delle cisterne della zona centrale e l’ambiente con arcosolio e banchine di fronte all’uscita laterale. In età post-classica alcuni bracci laterali vennero utilizzati come cava. Numerose sono le ipotesi e le interpretazioni maturate su questo cunicolo o galleria, che dir si voglia, a struttura trapezoidale, di cui non si riesce ad intravedere la fine e stretto al limite della claustrofobia.

antro della sibilla

L’antro della Sibilla cumana: chi era?

Secondo la prima ipotesi la struttura non era altro che la sede della Sibilla cumana. Infatti, Virgilio, nel celebre poema epico “L’Eneide” in cui fa riferimento ad una Caverna ubicata nei pressi del Lago d’Averno a Cuma, conosciuta appunto come l’antro della sibilla. La Sibilla era una giovane donna di cui il Dio dell’arte e della poesia Apollo, si era perdutamente innamorato, fino al punto di offrirle qualsiasi cosa, purché la convincesse a diventare sua profetessa.

Il desiderio, prontamente esaudito, della donna fu l’immortalità. Ma nell’immortalità non era compresa anche l’eterna giovinezza. La donna cominciò, per tanto, man mano ad invecchiare e rimpicciolirsi fino al punto di  esaurirsi, vedendosi scomparire e diventare incorporea. Assunse prima forma e dimensione di una cicala, ma, alla fine tutto questo processo, l’unica cosa che era rimasta di lei era la voce.

L’antro della Sibilla: l’ipotesi di un’opera di natura difensiva

Ciò che ha fatto presupporre si trattasse, invece, di un’opera di carattere difensivo, fu la sua posizione, collocata proprio all’ingrasso dell’Acropoli. Inoltre il cunicolo è stato costruito tra la fine del IV ed il III sec. a.C. , proprio in tale periodo risale un rafforzamento della cinta muraria dell’Acropoli di Cuma.

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