Negati gli arresti domiciliari a Giovanni Brusca, per i giudi ci non c’è stato ravvedimento
Negati gli arresti domiciliari a Giovanni Brusca, per i giudi ci non c’è stato ravvedimento. La Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni della decisione.
Negati gli arresti domiciliari a Giovanni Brusca
Sono state rese note le motivazioni che hanno spinto i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione a rigettare la richiesta da parte di Giovanni Brusca.
Le motivazioni
Secondo la Suprema Corte, considerando la sua natura criminale e i reati commessi, per questo tipo di provvedimento occorrerebbe un reale ravvedimento, che fino a questo momento non c’è stato. La Corte sostiene che Brusca non abbia ancora compiuto un percorso di ammenda nei confronti delle vittime e dei loro familiati.
Il ricorso
Il caso di Brusca non è l’unico. Secondo la Corte dei diritti umani, l’Italia deve modificare la legge e permettere ai condannati di usufruire di benefici sulla pena: dunque, potrebbero aprirsi le porte del carcere per molti detenuti sottoposti a questo regime, che in Italia sarebbero circa 1200.