Cronaca

Mafia, la vedova Schifani sull’arresto del fratello: “È un Caino. Per me non esiste più”

Dopo l’arresto di Giuseppe Schifani arriva lo sfogo della vedova di Vito Schifani, agente ucciso nell’agguato mafioso di Capaci il 23 maggio del 1992.

Arresto di Giuseppe Schifani, parla la vedova

In un’intervista al Corriere della Sera, la 50enne ha dichiarato: “Per me non esiste più. È come se mio fratello fosse morto ieri, è un cretino con il quale ho rapporti rarissimi”.

Lo sfogo

“Sono devastata. Mi hanno voluto colpire al cuore per quelle parole che ho detto. La mafia non mi fermerà, continuerò il mio impegno. Se le accuse saranno provate, dovranno buttare le chiavi della cella. La legge è uguale per tutti. Mi dissocio da tutti, da mio fratello e da questi mafiosi che avvelenano il mondo. Mi telefonano tanti adesso, dicendo che mi sono vicini. Ma non sono vicina io a quest’uomo che il destino mi ha assegnato come una croce, adesso sono pronta a ripudiarlo. 

“Adesso inginocchiati tu, Pino, mio Caino, fratello traditore. Inginocchiati davanti a Dio e agli uomini. Chiedi perdono. E pentiti raccontando tutto quello che hai visto e sentito tra i mafiosi. Svela i nomi e gli sporchi affari di chi ti sei ritrovato vicino, stando ad accuse che sono palate di fango sulle nostre vite”.

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