Cronaca

Assalto a Capitol Hill, morto un agente di Polizia: è la quinta vittima

Il Presidente Trump di arrende e promette una transizione pacifica: ma non ammette ancora la sconfitta

Brian Sicknick, agente in servizio al Congresso di Washington, è la quinta vittima dell’assalto a Capitol Hill, quel  grottesco “colpo di Stato ” che mercoledì 6 gennaio ha gettato nel panico un’intera nazione e ha definitivamente condannato Donald Trump all’isolamento, dal punto di vista politico e umano.

Gli scontri hanno portato alla morte di 5 persone, a decine di arresti e allo sfregio di uno dei simboli della democrazia americana, troppo per un popolo che ha semrpe avuto la pretesa di esportare il proprio modello di tolleranza nel mondo, che che grazia ad un uomo solo, è stato trascinato nel baratro dalla cieca violenza di pochi esaltati.

Assalto a Capitol Hill: c’è la quinta vittima

Negli occhi di milioni di americani ci sono ancora le immagini della folla che irrompe nel palazzo del Parlamento rompendo le finestre, immagini indegne del Paese tempio della democrazia. Un nuovo 11 settembre per l’America, con la minaccia che arriva dall’interno questa volta. Ma il “nuovo Bin Laden” è proprio l’uomo di cui le persone si fidano di più, il padre della patria, il Presidente.


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Morire per un ideale inesistente

Non si può morire perchè un uomo, ebbro di potere, obnubilato dalla sua stessa illusione di onnipotenza, decide che si debba combattere per ciò che lui solo ritiene giusto. Eppure 5 persone hanno perso la vita a causa di questa furia cieca, la furia di un Presidente che ha paura di ritornare “solo un uomo”.

Morto un agente

L’agente Brian Sicknick stava “rispondendo alle rivolte di mercoledì 6 gennaio al Campidoglio ed è stato ferito mentre si opponeva fisicamente ai manifestanti – si legge in una nota – Tornato in caserma è crollato. Portato in ospedale è però morto in seguito alle ferite”.

Trump si arrende


 


Con un video postato su Twitter, Trump ha invitato alla riconciliazione e ha chiesto ai suoi sostenitori di fare un passo indietro in vista della transizione del 20 gennaio “È l’ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell’America. Voi non rappresentate il nostro Paese. E coloro che hanno infranto la legge pagheranno. Continuo fortemente a credere che dobbiamo riformare le nostre leggi elettorali per verificare davvero l’identità degli elettori e il diritto al voto e ripristinare la fiducia nel nostro sistema. So che siete delusi, ma voglio anche che sappiate che il nostro incredibile viaggio è solo all’inizio”, ha detto il Presidente.


 

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