Cronaca

Caso Assange, Chelasea Manning si rifiuta di deporre: rischia la detenzione

Si è rifiutata di deporre dinnanzi al gran giurì attivo per le indagini su Assange, ora rischia 18 mesi di detenzione e anche una multa salatissima: sono questi i rischi che corre l’ex analista militare Chelsea Manning.

Caso Assange, Manning si rifiuta di deporre e rischia il carcere

Su Chelasea Manning pende pesantemente la scure della legge. Dopo essersi rifiutata nuovamente di deporre davanti a un gran giurì sull’indagine correlata a Wikileaks e al suo fondatore Julian Assange, infatti, è stata accusata di «oltraggio alla giustizia».

Dopo aver trascorso 62 giorni in carcere, l’ex analista transgender Chealsea Manning, si è rifiutata di collaborare dopo che era stata rilasciata solo la settimana scorsa. A seguito di questa decisione, il giudice ha deciso che Manning dovrà stare dietro le sbarre fino a che non cambierà idea, tenendo conto che il mandato della giuria scade tra 18 mesi.

L’avvocato dell’attivista, Moira Maltzer Choen, fa intendere che si tratta di una questione di princio e dichiara:

Quello che sta cercando di fare ora, è dimostrare che gli Stati Uniti sono più preoccupati di come è avvenuta la pubblicazione di questi documenti che del loro contenuto.

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