Cronaca

Assegni familiari 2020, ecco quanto spetta ai lavoratori dipendenti

Assegni familiari 2020: da luglio l’aggiornamento delle tabelle della prestazione erogata dall’Inps ai lavoratori dipendenti in base alla composizione della famiglia. Più precisamente, ad essere aggiornati in base al tasso di inflazione sono non gli importi dell’Anf, ma i livelli reddituali che li determinano: di conseguenza a partità di reddito cresce leggermente la somma erogata direttamente in busta paga. Nel 2019 l’incremento dell’inflazione è stato dello 0,5 per cento e quindi le differenze rispetto all’anno precedente sono limitate.

Assegni familiari 2020, gli aggiornamenti

La domanda di Anf – per i lavoratori dipendenti non agricoli – va fatta telematicamente all’Inps ogni anno proprio in occasione della scadenza di luglio, oppure quando si inizia un nuovo rapporto di lavoro. Entro 30 giorni vanno comunicate eventuali novità rilevanti (ad esempio la nascita di un figlio).

Le tabelle rese note dall’Inps si riferiscono alle varie situazioni possibili: presenza di uno o entrambi i genitori, di figli minorenni o maggiorenni, di componenti con disabilità, con conseguente variazione dell’importo dell’assegno.

In generale il diritto all’Anf per i figli cessa con la maggiore età, salvo per le famiglie numerose (almeno 4 figli fino a 26 anni) per le quali rilevano anche i ragazzi tra 18 e 21 purché studenti o apprendisti. Un’altra eccezione è data dalla presenza di figli maggiorenni disabili. In una delle situazioni più tipiche, quella di una famiglia con entrambi i genitori e due figli minorenni, l’importo complessivo dell’assegno parte da 258,33 euro mensili per poi ridursi progressivamente, azzerandosi poco prima degli 80 mila euro. A 25 mila euro di reddito, ad esempio, l’Anf vale 164,08 euro al mese.

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