Cronaca

Asti, cittadinanza onoraria a Papa Francesco: “Mi sono sempre sentito astigiano”

L'onorificenza è stata consegnata dal sindaco Maurizio Rasero

Il sindaco di Asti ha consegnato la cittadinanza onoraria a Papa Francesco. Il papa ha detto al sindaco: “Mi sono sempre sentito astigiano”.

Asti, cittadinanza onoraria a Papa Francesco

Il sindaco ha raccontato: “Gli abbiamo letto le motivazioni della cittadinanza onoraria lui ha ringraziato, ha detto che si è sentito sempre astigiano, anche quando era in Argentina i suoi nonni gli hanno parlato di Asti. Ci ha detto che lui ha sempre portato Asti nel suo cuore. Quando parla dice ‘noi astigiani'”.

È stato un momento emozionante di pochi minuti che sono sembrati un secolo – ha detto Rasero – quando siamo usciti dall’incontro abbiamo guardato l’ora e ci è sembrato di essere stati con lui molto più a lungo, perchè il Santo Padre aveva voglia di parlare con noi. E’ stata un’esperienza umana prima di tutto”.

“Ieri sera – ha spiegato Rasero – gli ho fatto trovare sul comodino da letto un libro con le 100 poesie in dialetto di Nino Costa, a cui ho messo tre segnalibri, due per le poesie che preferisce “Rassa nostrana” e “La Cunsolà”, e uno per quella che piace a me “Madre Granda”, che in piemontese vuol dire nonna”.

Il discorso del papa

Servono preti giovani, la maggioranza sono vecchi”. Ha subito strappato una risata papa Francesco che dall’altare della cattedrale di Asti ha conferito l’accolitato all’unico seminarista astigiano, Stefano Accornero, 24 anni, che studia al seminario di Torino e che ha avuto oggi il privilegio di compiere davanti al pontefice un passo nella formazione verso il sacerdozio.

“Tante cose non vanno nella chiesa, ma poi facciamo qualcosa, o solo guardiamo. Guardiamo Gesù per trovare il coraggio di guardare a noi stessi, per farci servi e regnare con lui”. Papa Francesco ha concluso così la sua omelia nella cattedrale di Asti, mentre ordinava un giovane sacerdote. “Gesù è il re di noi e dell’universo, è nei buchi neri dell’odio e dell’abbandono. Non è facile capirlo, perché se è il re dell’universo, è anche il re della mia esistenza?” aggiunge. “Gesù è il modello per chi si avvicina al sacerdozio. Lui non osserva la tua vita per un momento, ma rimane sempre a braccia aperte, e dice nel silenzio, che niente gli è estraneo” ha proseguito.

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