Almanacco

L’11 settembre 2001 accadde l’attentato alle Torri Gemelle, un dramma che colpì il cuore degli USA

Gli attentati alle Torri Gemelle sono una serie di attacchi terroristici che colpirono – l’11 settembre 2001 – il Pentagono e le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan a New York. Si tratta di quattro attacchi suicidi e coordinati,  tutti compiuti contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d’America da un gruppo di terroristi aderenti ad al-Qaida.

11 settembre 2001: 19 anni fa si consumarono gli attentati alle Torri Gemelle

L’11 settembre del 2001 è ormai una data scolpita nel cuore degli Stati Uniti d’America, nonché del mondo intero, in quel frangente, infatti, il più grave attentato terroristico dell’età contemporanea e accadde nel cuore di Manhattan e nel quartier generale del Dipartimento della difesa a stelle e striscie.


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Una emblematica immagine del dramma.

I quattro aerei di linea appartenenti a due delle maggiori compagnie aeree statunitensi (United Airlines e American Airlines) furono dirottati da 19 terroristi legati ad al-Qaida:

Mohamed Atta, Abdulaziz al-Omari e Satam al-Suqami (a bordo del volo American Airlines 11 che colpì la Torre Nord) Mohand al-Shihri, Ahmed al-Ghamdi, Hamza al-Ghamdi e Fayez Banihammad (dirottatori a bordo del volo United Airlines 175, che colpì la Torre Sud) Hani Hanjour, Khalid al-Mihdhar, Majed Moqed e Salem al-Hazmi (dirottatori a bordo del volo American Airlines 77 che colpì il Pentagono) Ziad Jarrah, Ahmed al-Nami e Saeed al-Ghamdi (dirottatori a bordo del volo United Airlines 93 che precipitò nei pressi di Shanksville in Pennsylvania).

I danni e la ripresa

La distruzione del World Trade Center danneggiò l’economia della Lower Manhattan ed ebbe un significativo impatto sui mercati globali, causando la chiusura di Wall Street fino al 17 settembre. La rimozione dei detriti dal sito del World Trade Center (denominato Ground Zero) fu completata nel maggio 2002. I danni del Pentagono furono riparati nel giro di un anno. Il 18 novembre 2006 iniziò la costruzione del One World Trade Center, inaugurato il 3 novembre 2014.


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Il Ground Zero, in ricordo degli eventi che si sono svolti l’11 settembre 2001.

Tra i molti monumenti e memoriali eretti in onore delle vittime degli attentati è presente a New York, sui luoghi dove sorgeva il complesso del World Trade Center, il National September 11 Memorial & Museum; nella Contea di Arlington è stato inaugurato il Pentagon Memorial; nei pressi di Shanksville, Pennsylvania, è invece sito il Flight 93 National Memorial.

Il coinvolgimento di alcuni membri di al-Qāʿida

Yosri Fouda, giornalista per il canale televisivo arabo Al Jazeera, riportò che nell’aprile 2002 Khalid Shaykh Muhammad ammise il suo coinvolgimento negli attacchi, insieme a Ramzi bin al-Shibh. Il Rapporto della Commissione sull’11 settembre stabilì che il forte risentimento di Muhammad verso gli Stati Uniti traeva origine dal «violento disaccordo sulla politica estera statunitense favorevole ad Israele». Muhammad era stato inoltre un consigliere e finanziatore dell’attentato al World Trade Center del 1993 e zio di Ramzi Yusuf, leader del gruppo degli attentatori in quell’attacco.


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Khalid Shaykh Muhammad ammise il suo coinvolgimento negli attacchi, insieme a Ramzi bin al-Shibh.

Muhammad fu arrestato il 1º marzo 2003 a Rawalpindi, in Pakistan, da ufficiali pakistani sotto il comando della CIA. Fu in seguito tenuto in più prigioni segrete della CIA e nel campo di prigionia di Guantanamo, dove fu interrogato e torturato con metodi come il waterboarding. Durante le udienze nella prigione di Guantanamo, Muhammad confessò nuovamente la proprie responsabilità per gli attentati, dichiarando che «era stato responsabile degli attacchi dell’11 settembre dalla A alla Z» e che tale dichiarazione non era compiuta sotto costrizione alcuna.

Durante il processo di Zakariyya Musawi, cinque persone furono identificate come soggetti aventi una conoscenza dettagliata delle operazioni. Esse erano: Bin Laden, Khalid Shaykh Muhammad, Ramzi bin al-Shibh, Abu Turab al-Urdunni e Mohammed Atef. Ad oggi, solo figure marginali sono state processate o condannate per gli attacchi.

Il coinvolgimento di Bin Laden

Osama Bin Laden diresse gli attentati, ma in un primo momento negò ogni tipo di coinvolgimento salvo poi ritrattare. Il 16 settembre 2001, Al Jazeera trasmise un comunicato di Bin Laden nel quale dichiarò: «Sottolineo che non ho compiuto io questo atto, il quale sembra essere stato compiuto da individui con proprie motivazioni».


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Bin Laden disse di aver personalmente diretto i suoi seguaci ad attaccare il World Trade Center e il Pentagono. Un altro video ottenuto da Al Jazeera nel settembre 2006 mostra Bin Laden e Ramzi bin al-Shibh, così come due dirottatori, Ḥamza al-Ghamdī e Wāʾil al-Shehrī, durante i preparativi per l’attacco. Gli Stati Uniti non hanno mai incriminato Bin Laden per gli attentati dell’11 settembre, ma egli era già stato inserito nella lista dell’FBI dei più ricercati per gli attacchi alle ambasciate americane di Dar es Salaam in Tanzania e di Nairobi in Kenya.

Controversie


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Il giornalista e inviato di guerra Fausto Biloslavo.

Nel dibattito rilascito dal video-blog di Claudio Messora, “Byoblu24”, condotto dal blogger, giornalista, scrittore e co-fondatore di “Vox Italia” Francesco Toscano e avvenuto tra il giornalista di guerra Fausto Biloslavo e il documentarista, regista e direttore di Contro TV Massimo Mazzucco, quest’ultimo – attraverso i suoi dodici anni di ricerca sul drammatico evento dell’11 settembre – presenta delle incongruenze correlate alla versione ufficiale.

Riguardo i dirottatori

Il primo fatto che denuncia Mazzucco è strettamente legata alla totale incapacità dei quattro terroristi (selezionati dalla commissione 11 settembre) di poter dirottare un aereo, in quanto – nel corso della loro vita – non hanno mai pilotato un aereo di grandi dimensioni (come un aereo passeggeri). E, nonostante ciò, i direttori di volo descrivevano delle manovre spericolate, impossibili da effettuare per persone con una scarsa esperienza, mentre pare che gli altri dirottatori non abbiano neppure svolto neanche una lezione di volo.


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L’immagine di un dirottatore dell’11 settembre.

Nel dibattuto, Mazzucco afferma che commissione 11 settembre aveva dichiarato che gli istruttori di Ziyād Jarrāḥ non gli consentivano di guidare da solo perché non era in grado neppure di pilotare un monomotore «secondo la versione ufficiale, questo stesso pilota ha fatto delle picchiate e delle risalite di 3mila metri al minuto che gli stessi controllori di volo dicevano: “noi non abbiamo mai visto una cosa del genere da un aereo passeggeri!”», mentre per quanto concerne il dirottatore del Pentagono Hani Hanjour viene citato il “New York Times” che intervistò i suoi istrubttori di volo che dissero quanto segue: «non era assolutamente in grado di volare». Anche quest’ultimo effettuò manovre spericolate.

Mazzucco si attiene anche al rapporto della commissione 11 settembre per quel che concerne le competenze si Ziyād Jarrāḥ: «l’unico addestramento che ha avuto su un simulatore è stato su un aereo 737 (completamente diverso dal 757)».

Riguardo gli aerei

Mazzucco denuncia anche che gli aerei degli attentati avevano percorso delle velocità (cronometrate dai tracciati radar) impossibili per dei normali aerei passeggeri. Sono stati, infatti, cronometrati degli aerei che viaggiavano a 900km/h a 700 piedi di altezza «la prossima volta che Biloslavo prende un aereo – dichiara il direttore di ControTV – provi a chiedere al capitano “è possibile che un aereo passeggeri voli a 900km/h vicino vicino al livello del mare?” e le garantisco che il capitano si farà una risata grassa che durerà un quarto d’ora».


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L’immagine di un Boeing 757.

Il regista presume – e lo ha fatto anche all’interno dei suoi documentari – che, gli aerei che avevano colpito le Torri Gemelle erano dei mezzi con motore rinforzato «gli unici in grado di spingere fino a quelle velocità e a quella altitudine». Egli esclude, dunque, a priori che a bordo ci fossero i dirottatori, in quanto: a detta sua non erano in grado di pilotare un 757, non ci sono delle loro immagini agli aereoporti, nessun nome arabo sulla lista dei passeggeri e nessuna presenza delle loro voci nelle scatole nere (fatta eccezione di Mohamed Atta e Abdulaziz al-Omari dove passano un controllo di sicurezza Portland Maine, per un aereo diretto a Boston, una coincidenza precedente all’imbarco incriminato).

Quello strano crollo

Durante il dibattito, Mazzucco mostra i suoi dubbi sulla tesi ufficiali correlate anche – a detta sua – allo strano crollo che hanno avuto le torri a seguito dell’impatto con gli aerei. Egli cita le leggi della fisica, nello specifico quella correlata alla legge di conservazione dell’energia che «impedisce la parte superiore della torre di cadere in caduta libera, come invece son cadute, sia le Torri Gemelle che l’edificio 7 – e afferma – quando un corpo cade in caduta libera, vuol dire che tutta l’energia cinetica viene usata per l’accelerazione in caduta libera, quindi non ha più l’energia per distruggere la parte inferiore».


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Massimo Mazzucco espone le sue perplessità riguardo l’effetto freefall avvenuto dopo lo schianto degli aerei.

Le Torri Gemelle erano tutte strutture in acciaio, quindi la caduta libera (o effetto freefall) confermata dal Nist (l’organo ufficiale che ha fatto l’analisi correlata al crollo degli edifici per il Governo degli Stati Uniti d’America) poteva avvenire solo grazie al simultaneo scioglimento di tutte le strutture portanti. Secondo Mazzucco, il Nist conferma che è impossibile che gli edifici possano essere in grado di cadere a quella velocità, a meno che non ci sia qualcos’altro che possa rimuovere – nell’immediato – la struttura portante mentre l’oggetto cade. Quindi Mazzucco afferma che le Torri non possono essere cadute senza una demolizione controllata.

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