Economia

Riduzione cuneo fiscale, da luglio 100 euro in più in busta paga (ma non per tutti)

Un aumento da 100 euro in busta paga già da luglio. Frutto della riduzione del cuneo fiscale che dovrebbe avvenire già il mese prossimo. Una conferma in tal senso è arrivata nella mattinata di oggi, martedì 23 giugno, dalla viceministra dell’Economia Laura Castelli, che ospite a Radio anch’io su RaiRadio1 ha sottolineato come serva “una coerente riforma fiscale, la riduzione delle tasse deve essere completa. A me interessa poter chiudere il ragionamento sulla riduzione delle tasse, non c’è più tempo”.

Aumento da 100 euro in busta paga luglio con la riduzione del cuneo fiscale

La Castelli ha sottolineato: “Le «le esigenze sono queste in questo momento, bisogna affrontare le conseguenze del Covid, le esigenze del territorio, degli artigiani, dei settori più provati e capire quanti soldi servono per farlo. A luglio gli italiani vedranno la riduzione del cuneo fiscale ed è un bel segnale. Credo che vadano aiutati gli imprenditori sul costo del lavoro”.

A chi spettano i 100 euro

Il taglio del cuneo fiscale dunque porterà ad un aumento in busta paga. Un aumento da 100 euro netti che sostituirà gli 80 euro del bonus Irpef (il vecchio bonus Renzi). Il bonus però non spetterà a tutti ma solo a chi ha un reddito fino a 28mila euro (i redditi da 26.601 a 28mila erano invece prima esclusi dal bonus Renzi). Tra i 28.001 e i 35mila euro, il bonus Irpef sarà riconosciuto sotto forma di detrazione fiscale di 80 euro, mentre scenderà tra gli 0 e gli 80 euro per chi ha redditi tra i 35.001 e i 40mila euro come sottolinea Il Mattino.

Per redditi tra 28.0001 e 35mila euro, il bonus si calcola con la seguente formula: 480 + 120 x (35.000 – reddito lordo annuo)/7.000. Tra i 35mila e i 40.001 euro invece altra formula: 480 x (40.000 – reddito lordo annuo) / 5.000.

Cos’è il cuneo fiscale

Il cuneo fiscale è un indicatore degli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori, l’occupazione e il mercato del lavoro. Viene espresso come percentuale del costo di lavoro ed è definito dall’OCSE come il rapporto tra le tasse pagate da un lavoratore medio e il costo totale del lavoro per il datore di lavoro. Ai fini del calcolo il lavoratore viene presupposto come singolo, senza figli. Il suo valore medio indica quanto le tasse sul lavoro scoraggino l’impiego.


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