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Avatar, La via dell’acqua: perché i Na’vi si chiamano Bro?

Dal 14 dicembre 2022 nei cinema italiani arriva Avatar: La via dell’acqua, detto anche Avatar 2

Avatar, La via dell’acqua: perché i Na’vi si chiamano Bro? Dal 14 dicembre 2022 nei cinema italiani arriva Avatar: La via dell’acqua, detto anche Avatar 2. James Cameron, torna mostrando tutta la sua passione per il mare e gli abbissi, proprio come ci aveva mostrato in Titanic.

Avatar, La via dell’acqua: perché si chiamano Bro?

Il film è ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. Senza fare grandi spoiler, vediamo che vengono introdotti nuovi personaggi. La famiglia di Jake Sully si è decisamente allargata.

Notiamo che i figli del protagonista, tra di loro e con gli altri giovani Na’vi, si chiamano a vicenda ”Bro”. Cameron fa questa scelta, forse per dare un taglio più giovanile alla nuova generazione di protagonisti. Si chiamano in questo modo anche nel bel mezzo della battaglia per il destino del pianeta o nellaselvaggia foresta di Pandora. La decisione non è piaciuta a tutti e alcuni temano che questa scelta sia destinata ad invecchiare precocemente, non appena questo modo di parlare passerà di moda.

La tecnica del film e gli effetti visivi

Al di là della storia, quello che, però, tiene incollati allo schermo è certamente il lato tecnico e tecnologico di Avatar – La via dell’acqua. Cameron si è superato e non solo ha reso ancora più veri e dettagliati gli attori digitali, ma ha ingigantito l’immaginario della sua serie con nuove creature, biomi e ambientazioni davvero molto particolari.


avatar 2
Avatar 2

L’effetto dell’acqua, le scene sottomarine, ma anche quelle di combattimento mostrano una cura e un livello di perfezionismo estremamente maniacale, che giustifica i 400 milioni di dollari spesi per la realizzazione del film. Le interazioni tra uomini e Na’vi sono molte, con proporzioni mantenute in ogni situazione e un’ottima fluidità.

 

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