AVELLINO. Come preannunciato in un precedente articolo, si è tenuta ieri la riunione tra il coordinatore del Consiglio Distrettuale Calore-Irpino, Giovanni Colucci, e i rappresentanti delle associazioni dei consumatori Adoc, Federconsumatori e Mdc.
Assente all’incontro il presidente dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo, impegnato fuori regione per motivi istituzionali, il quale ha fatto pervenire ai presenti, le sue scuse e la promessa di essere presente ad un prossimo appuntamento.
Colucci, ha preliminarmente informato i presenti circa l’esito di un recentissimo incontro tenutosi presso l’Ente Idrico Campano. Sembra che sia volontà della Regione Campania affrontare l’attuale emergenza idrica mediante l’individuazione, il finanziamento, la progettazione e cantierizzazione delle opere di somma urgenza, utili quantomeno ad alleviare il bisogno d’acqua della popolazione irpina.
L’Ente idrico campano, ha pertanto invitato i singoli distretti a presentare una relazione entro tempi brevi. A parere di Colucci e dei tecnici del distretto, per l’Irpinia la soluzione consisterebbe nel realizzare una rete di collegamento tra l’invaso di Conza della Campania e il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, da qui l’acqua scenderebbe per gravitazione naturale sull’intero territorio.
“Occorrerebbe inoltre riattivare i pozzi esistenti e individuarne di nuovi, – spiegano in una nota stampa le associazioni – anche se questa soluzione non è auspicabile, in considerazione della qualità e quantità dell’acqua. Per queste opere, ci sono e ci sono stati finanziamenti, che a quanto pare vengono persi per l’inadeguatezza tecnica ed economica degli enti che dovrebbero realizzarle”.
Il coordinatore ha comunicato ai presenti che è volontà del Governo intervenire nella progettazione tramite l’agenzia Invitalia. I rappresentanti delle associazioni, preso atto di quanto comunicato dal coordinatore Colucci, hanno evidenziato che le inefficienze del servizio idrico non possono essere affrontate solo con interventi emergenziali, bensì strutturali.
Secondo le associazioni infatti: “Occorre una volta per tutte effettuare una seria ricognizione delle infrastrutture, un ragionevole programma di interventi e soprattutto un piano economico – finanziario. Occorre in altre parole dare attuazione alla famosa Legge Regionale del 2015 che obbliga la Regione e suo tramite l’Eic e i consigli di distretto, a dotarsi di un Piano d’Ambito Territoriale e dei Piani Operativi Distrettuali”.
Le associazioni dei consumatori considerano l’adozione dei suddetti piani una condizione imprescindibile per poter guardare al futuro e garantire anche alle prossime generazioni un servizio così vitale.
“L’adozione dei suddetti piani – spiegano le associazioni – rappresenta un passaggio preliminare necessario per l’affidamento del servizio ad un nuovo gestore e per la predisposizione di una nuova tariffazione, più equa e sostenibile. Occorre infatti ricordare che gli utenti di questo distretto sopportano per intero i gravosi costi per l’adduzione, senza tener conto delle inefficienze amministrative del soggetto gestore. A distanza di due anni, l’Ente si ritrova ancora in una fase di costituzione, mancano la figura fondamentale del Direttore Generale ed il collegio dei revisori”.
Le associazioni dei consumatori hanno chiesto di essere invitate alle riunioni pubbliche dell’Ente e del Consiglio di Distretto, per vigilare e sollecitare da vicino la politica. In ogni caso le parti si sono impegnate ad incontrarsi periodicamente ed il prossimo incontro sarà fissato nel mese di dicembre.