Ancora una ispezione della Polizia Penitenziaria nel carcere di Avellino dove sono stati rinvenuti, nel fine settimana, cellulari e droga. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario regionale Tiziana Guacci, che sintetizza quanto avvenuto nelle ultime ore.
Avellino, cellulari e droga rinvenuti in carcere
Cellulari e droga rinvenuti nel pomeriggio di ieri, domenica 16 giugno, nel carcere irpino dove la tensione è sempre alta. Lo denuncia Tiziana Guacci del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Nella giornata di sabato presso la Casa Circondariale di Avellino, durante la perquisizione ordinaria, sono stati rinvenuti due Smartphone in due diversi reparti detentivi, mentre nel locale antistante i passeggi del reparto dove sono ubicati i detenuti comuni è stato ritrovato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente di tipo “hashish” e un micro cellulare con relativo caricabatterie”.
“Il Sappe esprime il proprio apprezzamento al personale di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Avellino” conclude la sindacalista, “ed auspica che alle unità coinvolte negli eventi venga riconosciuta una giusta e meritata ricompensa. Resta fermo il grido di allarme e la richiesta di interventi urgenti per ripristinare la legalità nelle carceri campane, assicurare la sicurezza all’interno dei reparti detentivi, ridare finalmente serenità lavorativa al personale di polizia penitenziaria che continua a lavorare in non condizioni non dignitose”.
La denuncia
“Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, che si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “