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Due microtelefoni nascosti nel congelatore: la scoperta in carcere

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Immagine di repertorio
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Ennesima fruttuosa perquisizione nel carcere di Avellino. “Ancora nella mattinata di oggi, gli uomini della Polizia Penitenziaria, durante la perquisizione ordinaria, hanno rinvenuto due microtelefoni ben occultati nel congelatore della Sala hobby della Sezione. Ennesima operazione condotta con zelo e professionalità dal personale di Polizia Penitenziaria nonostante la catastrofica situazione presente nel carcere irpino”, spiega Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Avellino, telefonini nascosti nel congelatore: la scoperta in carcere

Questa operazione evidenzia l’eccellenza del lavoro di sinergia e di squadra del Corpo di Polizia Penitenziaria che come sempre si concretizza con ottimi risultati. Ma è continua la denuncia del SAPPE sulla carenza di organico, mancanze di unità nel ruolo dei sottoufficiali e mancanza di un’apposita Sezione di isolamento, nonché una Sezione ex art. 32 fatiscente con evidenti ripercussioni negative sulla sicurezza interna dell’intero reparto”.

Oltre ad un sovraffollamento oramai divenuto ingestibile”, denuncia la sindacalista, “il penitenziario irpino ospita ad oggi più di 600 detenuti a fronte di una capienza tollerabile di circa 530 detenuti, oramai cominciano a mancare anche i generi di prima necessità da consegnare ai detenuti. Una crescita insostenibile della popolazione detenuta con conseguente ed insostenibile carico di lavoro a danno del personale di Polizia”.

Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rinnoviamo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, che rinnova ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Avellino rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria: “La complessa operazione di servizio è stata compiuta con grande capacità professionale, senza alcun problema operativo ne reazioni da parte della popolazione detenuta”. Per questo il primo Sindacato della Polizia auspica un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria

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