Quella della scorsa settimana ad Avellino è una tragedia che ha colpito tutta una comunità, che a gran voce invoca giustizia per il giovane Claudio Zaccaria, vittima innocente della di una follia assurda
La droga come movente principale
Gli inquirenti cotinuano a concentrarsi sulla droga, e su un vecchio debito legato alla compravendita di stupefacenti, come movente per l’omicidio. Gli esami tossicologici di Claudo Zaccaria e Gianluca Gimmelli saranno decisivi per comprendere se i due, insieme all’altra vittima, Ylenia, avevano assunto stupefacenti prima dell’omicidio.
Il parroco che ha celebato il rito, don Vitaliano Della Sala, ieri pomeriggio ha lanciato un monito e una raccomandazione: non dimenticare.
Non dimenticare Claudio e anche Gianmarco, e le ragioni che hanno portato a questa terribile tragedia.
La droga
Il fenomeno del consumo di droga riempie costantemente le cronache della provincia di Avellino, che parlano di un numero di assuntori sempre crescente e di spacciatori sempre più audaci, che arrivano a cercare nuovi clienti persino tra i giovanissimi nelle scuole.
Claudio è stato, probabilmente, vittima di questo vizio disgustoso e innocente valvola di sfogo di una follia che non ammette giustificazioni.