Morte Antonio Dello Russo, lotta a colpi di perizie per la ricerca della verità. Le indagini e gli accertamenti sulla morte del 40enne di Mercogliano continuano, le due parti si serviranno dei video delle telecamere pubbliche e private presenti sulla SS7.
Morte Antonio Dello Russo, è il momento delle perizie
Da accertare ancora le dinamiche del contatto tra le due vetture, la Fiat Bravo del 40enne e la pattuglia dei carabinieri, finita quest’ultima in una scarpata.
Intanto sono in elaborazione i risultati degli esami della balistica e dell’autopsia.
Il dolore e il rammarico
I familiari e gli amici di Dello Russo non si placano e chiedono giustizia.
Il fratello maggiore della vittima, Gilberto, si è sfogato:
Non si può morire a 40 anni per non essersi fermato all’alt, di sicuro non si è fermato al posto di blocco perché aveva bevuto un bicchiere di troppo, l’avrà fatto per il timore che gli ritirassero la patente.
Gli amici continuano a scrivere su Facebook frasi toccanti e legate alla vita passata insieme a quell’amico che non c’è più.
Anche la fidanzata di Antonio affida al social network il suo dolore per la perdita del compagno:
Niente potrà riportare in vita Antonio e non c’è prezzo per la sua vita. Si tratta solo di fare giustizia se ci sono stati errori e per un suo errore banalissimo, che gli è costato troppo caro: la vita, la vita a 40 anni. Il vuoto che sento è incolmabile, nessuno mi può aiutare in questo momento.
Dall’altro canto il legale nominato dai due carabinieri, iscritti nel registro degli indagati come da prassi con l’accusa di omicidio colposo continua a ribadire:
I miei assistiti hanno rispettato il protocollo, agendo nel rispetto delle regole e hanno piena fiducia nel lavoro della procura.