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No al riutilizzo dei sacchetti, decisione criticata da Fare verde Campania

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In vigore, dal 1 gennaio 2018, i sacchetti biodegradabili a pagamento. In tutti i supermercati è obbligatorio acquistare i sacchetti, perché non si possono più utilizzare quelli che si portano da casa, da qui la nota di Fare Verde Campania Onlus.

 

La nota

 

“Il colpevole di questa sciocchezza dei sacchetti per la frutta al supermercato – a detta di Giuseppe Solla, Presidente Regionale di Fare Verde Campania Onlus – ha un nome e un cognome: Gian Luca Galletti, probabilmente uno dei peggiori ministri della storia repubblicana. Quello che, da ministro dell’ambiente, ha sostenuto le trivellazioni petrolifere e ha firmato un decreto che ci ha regalato 8 nuovi inutili e dannosi inceneritori. È grazie a lui – spiega Solla – se non potremo portare al supermercato le nostre buste e retine riutilizzabili per evitare di pagare il (giusto) costo del sacchetto per la frutta. In una lettera alla grande distribuzione ha spiegato che il riutilizzabile non è ammesso per motivi igienici. Se voleva aiutarci a ridurre i rifiuti, bastava fare come già fatto per le buste della spesa: se ti porti la sporta riutilizzabile, non paghi il sacchetto.

Il sacchetto biodegradabile sparisce in tempi brevi solamente nelle condizioni appropriate, come quelle degli impianti di compostaggio: “La norma europea UNI EN 13432 stabilisce che, nel normale ciclo di compostaggio, devono disintegrarsi per il 90 per cento dopo 3 mesi, e dopo 6 mesi devono essere digeriti dai microrganismi per il 90 per cento. Gettati in terra, in mare o in un corso d’acqua, i sacchetti biodegradabili persistono però per anni nell’ambiente, proprio come quelli in polietilene. C’è bisogno di aumentare la consapevolezza dei consumatori verso 2 parole fondamentali: “Riduzione” dei rifiuti, e “Riuso” dei prodotti nel caso specifico delle sporte per la spesa, e NON incentivare e promuovere la forma mentis dell’”usa e getta”.

Per Solla il rimedio esiste ed è semplice. Il Ministro dell’ambiente deve rimuovere il divieto di usare sacchetti e retine riutilizzabili. Questo divieto non l’ho trovato nell’articolo 9bis della legge di conversione 3 agosto 2017, numero 123 ‘Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno’ che regola la questione sacchetti per la frutta. È stato previsto in una lettera del Ministero alla grande distribuzione che chiedeva chiarimenti sull’applicazione della norma. Metodo già utilizzata dalla Coop Svizzera attraverso l’utilizzo delle Multi-Bag, cioè sacchetti a retina riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30° Le soluzioni ci sono, conclude Solla, ma c’è bisogno di scelte politiche che vanno nella giusta direzione, per lasciare un mondo più pulito alle future generazioni”.