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Occupazione in crescita: giovani disposti a cambiare casa e ambizioni

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Buone notizie dal mondo del lavoro. In seguito alla diffusione dei dati Istat, che attestano la crescita dell’occupazione in Italia, Coldiretti evidenzia come questa sia dovuta anche alla flessibilità lavorativa dei giovani.

Il rapporto Coldiretti/Ixe

Tre giovani under 35 su quattro hanno amici, parenti e conoscenti che hanno trovato lavoro grazie alle raccomandazioni.

«La classica raccomandazione – sottolinea la Coldiretti – si è evoluta dalla classica lettera formale in modalità più discrete, ma è ritenuto essere il canale più utile per “sistemarsi” anche dalle giovani generazioni».

«Una certezza che – continua la Coldiretti – non scoraggia i giovani italiani in cerca di occupazione che nell’ultimo anno hanno presentato in media 14 curriculum in diverse forme, dai siti web delle aziende a quelli specializzati, dai social network alle agenzie fino al passaparola».

La flessibilità lavorativa

«A far calare la disoccupazione è certamente anche la grande flessibilità con più di un giovane senza lavoro su due (56%) che accetterebbe un posto da spazzino mentre poco più della metà (51%) punterebbe a un lavoro nella food delivery (consegna di cibo a domicilio) e un 50% farebbe il dog sitter, che si piazza ben davanti a pony express (39%) e operatore di call center (37%), mentre solo uno su quattro (24%) vorrebbe fare il badante».

Cosa si è disposti a fare

«Per inseguire il miraggio di un lavoro c’è anche chi è disposto a rinunciare ad affetti, ambizioni o tutele, magari cambiando città (46%), accettando uno stipendio di 500 euro al mese (25%), ma anche facendo un lavoro completamente diverso rispetto all’obiettivo (48%) o addirittura rimettendosi a studiare (32%)».

Esperienze lavorative

«In questo ambito – prosegue Coldiretti – 3 giovani su 4 hanno già avuto esperienze lavorative multiple per una media di quasi 4 lavori già cambiati, che salgono a 5 se si considera la fascia tra i 30 e i 34 anni».

«Lo spirito di intraprendenza emerge anche dal fatto che nell’arco degli ultimi quattro anni sono praticamente raddoppiati i giovani che vogliono investire in attività imprenditoriali che rappresentano ben il 9 % del totale. Un fenomeno che – conclude la Coldiretti –  interessa particolarmente le campagne dove nel 2017 sono salite a 55.121 le aziende agricole italiane condotte da under 35».

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