Rapina portavalori raccordo Sa-Av, ipotesi basista all’interno della Cosmopol. Sarebbe una scoperta sconvolgente, ma pare essere una eventualità quanto mai concreta, alla luce degli avvenimenti che hanno sconvolto, nella giornata di martedì, un’intera provincia.
Rapina portavalori raccordo Sa-Av, ipotesi basista
In riferimento alla presenza di una “talpa” all’interno dell’istituto di vigilanza incaricato del trasporto del denaro di martedì, esiste già un predecente.
Lo scorso anno, infatti, uno dei dipendenti della Cosmopol era stato coinvolto in un’inchiesta da parte della procura della Repubblica di Nocera inferiore.
E’ quanto riferisce Carlo Matarazzo, amministratore dell’Azienda “Capimmo che c’era un basista quella volta” – spiega – “Quando abbiamo visto che sparavano ad altezza d’uomo con raffiche di mitra abbiamo capito che c’era un basista tra i nostri dipendenti”.
I precedenti
Due episodi di rapina ad un portavalori Cosmopol si erano già verificati nel 2017, il 20 febbraio e il 19 aprile, tra Fisciano e Solofra.
“L’inchiesta su questi fatti” – spiega ancora Matarazzo – ha portato in manette 19 persone che volevano finanziare con le rapine in Campania un maxi colpo da 20 milioni da realizzare in Germania”.
L’inchiesta prese il via dall’analisi dei particolari dei due colpi. I trasporti presi di mira, infatti, erano entrambi sotto i 100mila euro, ed in entrambi erano stati impiegati fino a sei persone.
Troppo per somme sostanzialmente irrisorie come quelle prese di mira dai malviventi.
La scoperta del basista
All’epoca dell’inchiesta della procura, era finito ai domiciliari un dipendente di recente assunzione, giunto alla Cosmopol un paio di anni prima.
Si trattava di una guardia giurata di Acerra, componente di una banda che aveva già rapinato, in precedenza, la biglietteria degli scavi di Pompei.