Le ultime speranze di vita per il ragazzo accoltellato la mattina di Capodanno si sono infrante: nella giornata di ieri è stata dichiarata morte cerebrale per Roberto Bembo. Cambiano così le posizioni dei tre indagati: ora sono accusati di omicidio volontario. I medici hanno tentato tutto il possibile ma il ragazzo non ha risposto positivamente alle operazioni dei sanitari. Lo riporta Il Mattino.
Morte cerebrale per Roberto Bembo, indagati accusati di omicidio
Intorno alle 12:30 di ieri, mercoledì 11 gennaio, si è infatti riunito il il Collegio medico per avviare il periodo di osservazione di 6 ore necessario ad accertarne la morte cerebrale. Ad annunciare la triste notizia è stato l’ospedale Moscati, dove il 20enne è ricoverato dalla mattina di Capodanno.
Nel nosocomio di contrada Amoretta si sono registrate lunghe code di amici e parenti nella speranza che il giovane si risvegliasse, ma così non è stato. “Forza Roberto, non mollare” è il filo conduttore dei tantissimi messaggi che erano apparsi sul web.
Il 20enne non ce l’ha fatta
Passate le 6 ore il 20enne non ce l’ha fatta ed è stato accertato il suo decesso. Roberto fu ferito nella mattinata di Capodanno nel parcheggio di un bar in via Nazionale Torrette del comune di Mercogliano. Nella circostanza aveva rimediato tre coltellate alla schiena, all’addome e al collo. L’aggressore è stato Nico Iannuzzi, 23 anni, di Avellino, che lo ha accoltellato dopo i colpi al volto con un tirapugni da parte di Luca Sciarrillo, anch’egli 23enne.
Cambiano le posizioni degli indagati
Dopo il decesso accertato del 20enne di Mercogliano si aggrava anche la posizione dei tre indagati. I ragazzi che lo avevano accoltella, dovranno ora rispondere di omicidio volontario aggravato dal futile motivo. Dunque accuse molto più gravi.
Due sono nel carcere di Bellizzi Irpino, si tratta di Nico Iannuzzi 31enne di Mercogliano e Luca Sciarillo 28enne di Valle. Indagtato con loro anche Daniele Sciarillo, fratello di Luca, agli arresti domiciliari per detenzione di sostanze stupefacenti.