Sequestrati (ancora una volta) telefoni e droga nascosti nelle mura delle celle e nelle salette comuni: il ritrovamento a seguito di una perquisizione nella giornata di ieri, martedì 20 febbraio, nel carcere di Avellino. Lo denuncia il SAPPE.
Avellino, sequestrati telefoni e droga nelle mura del carcere
Rinvenuti e sequestrati (ancora una volta) telefoni e droga nascosti nelle mura delle celle e nelle salette comuni: il ritrovamento a seguito di una perquisizione nella giornata di ieri, martedì 20 febbraio. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce di Tiziana Guacci, segretario regionale della Campania.
“Gli oggetti erano ben occultati nelle mura delle celle e nelle salette comuni”, spiega. “L’operazione evidenzia la professionalità del personale di Polizia Penitenziaria che ha portato a termine con successo questa brillante operazione nonostante le difficoltà che attraversa l’istituto in termini di carenza del personale. Nella stessa giornata di ieri, infatti, il personale era ridotto all’osso. Le criticità accanto alla carenza di personale sono legate come più volte denunciato al grave sovraffollamento ed ai numerosi e ripetuti eventi critici che rendono difficile, se non impossibile, il mantenimento dell’ordine e la sicurezza all’interno dei reparti detentivi”, conclude.
La denuncia
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, denuncia: “sono ormai anni che, come SAPPE, denunciamo questi lanci. Servono grate, droni, sentinelle e un servizio automontato dedicato per stroncare gli illeciti tentativi di introduzione e possesso di droga e microcellulari, che oramai hanno dimensioni sempre più ridotte, da parte dei detenuti. Ci auguriamo che al più presto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria di Avellino venga dotato di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno, come il potenziamento tecnologico della Sala Regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna. È sempre e solo grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri della Polizia penitenziaria che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna degli istituti ed è positivo avere appreso dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che gli appelli lanciati dal SAPPE da tempo sarebbero stati finalmente raccolti tanto che si sta lavorando al progetto di schermatura degli istituti, proprio per neutralizzare l’utilizzo dei telefoni cellulari e scoraggiarne l’introduzione, garantendo così quella prevenzione che, in casi di questo tipo, può risultare più efficace della repressione”.