A Montoro si ritorna ad utilizzare l’acqua corrente anche per bere. A sancire la possibilità del riuso idrico è stata l’ordinanza sottoscritta dal sindaco Salvatore Carratù che ha revocato il precedente divieto con l’arrivo dei risultati Arpac delle analisi sui prelievi dello scorso 20 dicembre.
I dati dei veleni nei limiti nell’acqua, Montoro torna a bere
È di nuovo possibile utilizzare l’acqua corrente anche per bere. La revoca del precedente divieto è stata ufficializzata tramite un’ordinanza firmata dal sindaco Salvatore Carratù. Questo in seguito ai risultati delle analisi dell’Arpac sui prelievi effettuati il 20 dicembre. L’Asl ha confermato che il livello di tetracloroetilene nell’acqua di Montoro è tornato nella norma, rendendo l’acqua nuovamente potabile.
L’Alto Calore Servizi si è impegnato a installare e sostituire i filtri ai carboni attivi entro il 31 dicembre, e questi nuovi filtri potrebbero essere già presenti in paese a partire dalla giornata odierna. I risultati delle analisi effettuate in diversi punti di Montoro hanno evidenziato valori di tetracloroetilene inferiori a 10 microgrammi per litro. Il valore più basso rilevato è di 2 microgrammi per litro, con oscillazioni tra 4, 5.8 e 6 microgrammi. Nella località Chiusa, dove era stato riscontrato per primo l’inquinamento, il livello di solvente è stato di circa 7 microgrammi per litro. In sintesi, i dati confermano che i valori di solvente nell’acqua potabile sono ora all’interno dei limiti consentiti dalla legge.
«Dopo i continui contatti con il Dipartimento Igiene e Sanità della nostra Asl e l’Alto Calore – spiegauil sindaco Carratù – abbiamo ricevuto i risultati delle analisi: i parametri sono rientrati nella norma. Cioè, sotto la soglia prevista dal Decreto legislativo 18/2023 che disciplina la qualità dell’acqua destinata al consumo umano».
Il monitoraggio continuo dell’asl
I dati sono confermati pure dai laboratori incaricati dall’Alto Calore servizi, Università di Napoli Federico II e CeSma. Quindi l’ordinanza emessa revoca il precedente divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile. «Rassicuro – dice Carratù – che continua anche l’impegno amministrativo sul tema inquinamento. Riprendiamo così la vita quotidiana con serenità fermo restando che da oggi in avanti ci sarà un controllo e un monitoraggio continuo di dati e risultati che pretenderemo da Asl ed Enti preposti».
Venerdì scorso, presso il Comune, erano arrivati i primi risultati parziali delle analisi effettuate il 18 dicembre dal Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Asl Avellino. In seguito, si è reso necessario un ulteriore campionamento, come suggerito dall’Istituto Superiore di Sanità. Nella stessa giornata, il Sian dell’Asl ha prelevato nuovi campioni da diverse fontane pubbliche (tra cui località San Pietro, Sant’Eustachio, Borgo, San Bartolomeo, Preturo, Chiusa), affidando le analisi al Dipartimento di Avellino dell’Arpac, mentre anche Alto Calore Servizi ha effettuato prelievi.
Con questi nuovi esiti, è stato possibile revocare l’ordinanza del 16 dicembre che aveva imposto il divieto di utilizzo potabile dell’acqua. Nel provvedimento, il sindaco Carratù ha richiesto un impegno maggiore da parte degli enti coinvolti, in particolare da Alto Calore Servizi, gestore del servizio idrico, affinché monitori costantemente la qualità dell’acqua distribuita. L’amministratore ha anche sollecitato la verifica continua dei requisiti igienico-sanitari degli impianti di captazione, trattamento, accumulo e distribuzione dell’acqua potabile.
Inoltre, il sindaco ha richiesto un controllo continuo sul materiale filtrante (carboni attivi) presente nei serbatoi di alimentazione delle reti di Aterrana e Sant’Eustachio. È stata infine sottolineata la necessità di predisporre un piano di sicurezza per l’acqua prelevata dalle falde, al fine di prevenire e gestire eventuali rischi.