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Voto di laurea nei bandi di concorsi pubblici, parla Maria Pallini (M5S)

voto di laurea
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La deputata irpina del M5S Maria Pallini, firmataria della proposta di legge per il divieto di inserire il requisito del voto di laurea nei bandi di concorsi pubblici, chiarisce con un comunicato la sua posizione, a seguito delle polemiche che hanno travolto la stessa Pallini e il Movimento.
In seguito alla pubblicazione di numerosi articoli giornalistici che hanno creato non poca confusione sul tema, intendo precisare che la proposta di legge di cui sono firmataria ha come obiettivo consentire a tutti i laureati, indipendentemente dal voto di laurea, la possibilità di accedere ai concorsi pubblici. È quindi strumentale fare riferimento a un presunto orientamento del Movimento 5 Stelle a favore dell’abolizione del valore legale del titolo di studio che non è per nulla contemplata nella proposta.

Si precisa, inoltre, che nella posizione del Movimento non esiste alcuna intenzione di vanificare la meritocrazia non riconoscendo il valore di un titolo di studio il cui conseguimento richiede molti sacrifici. Per questo motivo, non si esclude e anzi si incoraggia la possibilità di introdurre in ciascun bando concorsuale l’attribuzione di un punteggio a seconda del voto ottenuto che concorra a definire la graduatoria di merito dei concorsi.

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