Cronaca

Avvelena i genitori con le penne al salmone, la madre: “Non è più mio figlio, sentire la sua voce mi fa paura”

Condannato a 30 anni, Asoli si è sempre professato innocente

Torna a parlare Monica Marchioni, la madre di Alessandro Leon Asoli, il ragazzo che avvelenò i genitori con delle penne al salmone. Quasi due anni dopo quella vicenda, la donna – al Corriere di Bologna – torna a parlare di quanto accaduto il 15 aprile del 201: “Ogni mattina prego per quel ragazzo davanti alla sua foto. I video dove siamo insieme invece non riesco a guardarli perché ascoltare la sua voce per me è impossibile”.

Avvelena i genitori con penne al salmone, parla la madre

Monica Marchioni parla di un ragazzo, non di suo figlio. Perché da quel 15 aprile di due anni fa “un figlio non ce l’ho più”. Alessandro Leon Asoli avvelenò con un piatto di pennette al salmone la madre (ricoverata in ospedale per un mese) e anche il patrigno, il 56enne Loreno Grimandi, uccidendolo. I fatti accaddero a Ceretolo di Casalecchio di Reno, nel Bolognese.

Il processo di primo grado, conclusosi il 31 maggio 2022, è terminato con una condanna a 30 anni per Asoli. Secondo quanto ricostruito, il giovane mise del nitrato di sodio nella pasta al salmone servita ai genitori.

Il dolore

Asoli si è sempre professato innocente, puntando il dito – sostenuto anche dal padre naturale – contro la madre, accusata di essere la vera responsabile. La donna ha raccontato:

“A oggi non lo ritengo più mio figlio. Sì facevamo tanti viaggi, uno degli ultimi era stato a New York, io e marito ci prendevamo sempre cura di lui. Provavamo a dargli sempre le cose migliori, non so se sia stato questo l’errore. Di certo lui è molto cambiato quando abbiamo deciso di chiudergli i rubinetti delle disponibilità economiche e infatti tutto quello che ha fatto era finalizzato a non dover studiare né lavorare quindi a trovare la via più breve, ad avere il nostro lascito prima del tempo”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio