Cronaca

Bagni neutri al Politecnico di Torino, il Senato accetta la proposta degli studenti: avviato studio di fattibilità

Potrebbe essere il primo ateneo in Italia ad apportare tale modifica

Il Politecnico di Torino sarà il primo ateneo in Italia ad avere bagni neutri. La proposta degli studenti è stata approvata anche al Senato, che ha avviato uno studio di fattibilità. Gli studenti già esultano per questa conquista: “Un passo per un ateneo più inclusivo, riconoscendo le individualità non-binarie del nostro ateneo senza danneggiare nessuno e, anzi, potenzialmente migliorando quello che è un servizio veramente essenziale”.

Bagni neutri al Politecnico di Torino

Esultano gli studenti del collettivo Alter.Polis per la possibilità di avere al Politecnico di Torino i bagni “genderless“, senza distinzione di genere uomo-donna. Un passo ma anche “un cambiamento di mentalità” per cui l’ateneo si è impegnato a valutarne la fattibilità ma non sarebbe messa in discussione l’attuazione visto che in Senato Accademico non ci sono state obiezioni.

Bagni genderless sono già presenti in alcuni istituti superiori di Torino

Il bagno “genderless” è già comparso nei mesi scorsi in alcuni istituti superiori della Città. Al liceo Alfieri era “bagno neutro”. E il tema è stato affrontato in diverse assemblee di istituto nel febbraio caldo delle scuole. Ora però arriva davanti agli organi ufficiali anche dell’ateneo, che potrebbe essere tra i primi in Italia a intraprendere il passo, spiegano gli studenti per “riconoscere che le funzioni di un bagno non hanno nulla a che vedere con il genere di chi lo utilizza“.

I bagni neutri annullano la visione binaria

Il Senato giovedì ha accettato di fare una valutazione degli spazi presenti nell’ateneo e di quelli che dovranno essere costruiti. “La distinzione dei servizi avviene in base a una classificazione binaria che non ha più ragion d’essere – sottolinea Arianna Montorsi, referente del Rettore per la Parità di Genere e Diversity del Politecnico di Torino – . All’università di Pisa i bagni no gender sono stati inaugurati il mese scorso e credo sia un’iniziativa valida dal punto di vista culturale ma anche logistico. Nel nostro ateneo ad esempio le studentesse di Ingegneria stanno aumentando quindi andrebbero aumentati i bagni dedicati“.

L’ateneo stava già affrontando questo tema, come spiega la referente. Un punto da inserire nel Gender equality plan, “e con la sollecitazione da parte della rappresentante studentesca abbiamo avuto l’occasione di fare un passo avanti”. Fermo restando il dubbio normativo, che potrebbe però prevedere la distinzione solo per i dipendenti pubblici, “pensiamo di poter andare incontro alla richiesta studentesca”.

Lo studio di fattibilità

Lo studio di fattibilità potrebbe terminare in autunno, così a gennaio un nuovo passaggio formale, passaggio chiesto proprio dagli studenti “per fare un tentativo affinché una decisione simile passi dagli organi ufficiali“, spiega Alessia Quacquarelli, referente di Alter Polis in Senato Accademico. La loro richiesta al momento è aggiungere dei bagni “genderless” a quelli esistenti ma non è escluso che si intervenga anche su quelli già realizzati.

Obiettivo: abolire la distinzione di genere

L’idea – prosegue Montorsi che coordina l’osservatorio di genere – è abolire la distinzione su tutti i nuovi servizi e capire dove intervenire su quelli già esistenti, alcuni ad esempio hanno l’orinatoio. Ma se l’origine della distinzione, come sembra di capire, sia il rischio di aggressione sessuale in un posto dove si è esposti, non ci sono evidenze statistiche che ammettino le violenze. Ma non solo uomini-donne anche il servizio separato per disabilità è di nuovo un discorso poco inclusivo“.

Per questi nuovi servizi manca solo il simbolo che indica il bagno. Sicuramente il simbolo neutro nascerà dal genio e dalla mente innovativa dei ragazzi che frequentano il Politecnico di Torino.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio