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Ballottaggi 2021, la diretta del 18 ottobre: urne aperte fino alle 15

Seconda giornata di voto, le sfide di Roma, Torino e Trieste: si rischia l'astensionismo più alto di sempre

Urne aperte oggi per la seconda giornata di votazioni nelle città chiamate al ballottaggio. Oggi si vota dalle 7 alle 15. Ma la disaffezione elettorale cresce. Tanto che stavolta si rischia l’astensionismo più alto di sempre. I ballottaggi per le amministrative che coinvolgono ieri e oggi 65 Comuni, tra cui 10 città capoluogo a cominciare da Roma, Torino e Trieste e complessivamente 5 milioni di elettori, hanno un primo vincitore: è il partito del non-voto. Alle 23 di ieri il dato generale di affluenza è del 33,32%, in calo di cinque punti rispetto a quello già basso del 39,86 del primo turno. Le sfide chiave di Roma e Torino poi, fotografano un crollo.

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Nella Capitale il dato alle 23 è addirittura inferiore a quello nazionale: solo il 30,87% degli elettori romani sono andati alle urne, contro il 36,82% del primo round. Nello spareggio capitolino tra Enrico Michetti, il candidato del centrodestra voluto soprattutto da Giorgia Meloni e da Fratelli d’Italia, e l’ex ministro dell’Economia, il dem Roberto Gualtieri, è evidente che il tesoretto grillino di Virginia Raggi, la sindaca ricandidata e sconfitta, è rimasto del tutto congelato.

A Torino alle 23 ha votato il 32,61% degli elettori, quattro punti in meno del primo turno, quando alla stessa ora era andato al seggio il 36,50%, dei torinesi. E l’altro dato rilevante di Torino è che cala di 3 punti l’affluenza in centro ma addirittura è meno 5 punti nella periferia nord dove il centrodestra puntava di strappare consensi. Paolo Damilano, la carta civica che Matteo Salvini dà per vincente, non ha sfondato al primo turno e insegue il dem Stefano Lo Russo. Partecipazione bassa anche a Trieste (31%), la città attraversata dalle proteste No Green Pass dei portuali, dove Francesco Russo del Pd punta alla missione difficile di superare il tre volte sindaco della destra Roberto Dipiazza.

In questo quadro il centrosinistra accarezza ancora di più la speranza del cappotto, di conquistare cioè il maggiore numero di altri capoluoghi in palio per un 5 a 0 di fine partita, dopo avere vinto già a Milano, Napoli e Bologna.

Il segretario dem, Enrico Letta è sorridente all’uscita del seggio a Roma e twitta: “Fatto! Buon voto a tutti. Viva la democrazia”. Posta la sua foto alle urne su Twitter, Carlo Calenda che puntava ad andare al ballottaggio, non c’è riuscito e ha votato per Gualtieri: “Con aria mesta ma ho fatto il mio dovere”. Seppure al ballottaggio l’affluenza alle urne è sempre minore, questa volta il segnale è di una disaffezione profonda. Colpa delle gaffe di una destra nostalgica? O anche dei voti in libera uscita dei 5Stelle sconfitti al primo turno e senza una meta? Non va molto meglio nelle altre città capoluogo. A Benevento ad esempio, al voto va il 32,6%, ma sono nove punti in meno del primo turno. A mezzogiorno di ieri avevano disertato le urne nove elettori su dieci, uno solo era andato a votare.


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