Curiosità

Le banche sono nate a Napoli: qui è nato il sistema bancario moderno

Alla banca napoletana, grazie all’intraprendenza dei banchieri ed alle loro peculiarità, si deve la nascita e lo sviluppo della banca moderna. Dunque, la nascita del sistema bancario moderno si sarebbe avvenuta proprio a Napoli tra XIV e XV secolo.

La banca Napoletana: un esempio di modernità

Già al tempo dei Greci e dei Romani esisteva un sistema molto simile a quello di oggi. In pochi sanno però che è stato grazie all’intraprendenza e alle peculiarità dei banchi napoletani che la banca è cambiata, divenendo l’istituzione che tutti conosciamo. La nascita della banca moderna si sarebbe avuta proprio a Napoli tra XIV e XV secolo.

Elemento distintivo del banco napoletano è la sua nascita per gemmazione da istituti filantropici atti ad aiutare i più bisognosi. Gli istituti principali che hanno legato il loro operato ad operazioni di tipo finanziario sono i quattro ospedali, Annunziata, Incurabili, Sant’Eligio e San Giacomo e Vittoria, due Monti dei Pegni, che elargivano prestiti su pegno senza interesse ai poveri, e lo Spirito Santo, un istituto di ricovero per giovani donne a rischio.

La centralità dei banchi napoletani nel processo che ha portato alla nascita della banca moderna è testimoniata dalle fonti del prezioso Archivio storico del Banco di Napoli, e tale centralità risiederebbe nella capacità di determinare quelli che sono i tre principi fondamentali della banca moderna.

Le innovazioni della Banca di Napoli

Il primo di questi è la circolazione cartacea tramite fedi di credito. A causa di una carenza di metallo in tutta l’Europa dell’epoca, la carta divenne elemento essenziale per garantire una rapida e comoda circolazione del danaro. L’intuizione risultò geniale e conobbe una grande diffusione.

La seconda innovazione introdotta dai banchieri napoletani fu la creazione del credito per accrescere il volume della moneta in circolazione. L’incremento del volume di moneta era possibile grazie alla concessione di prestiti derivati dall’emissione di fedi di credito non coperte da precedenti depositi.

L’ultima novità fu quella dello scoperto di conto corrente. Essa consentiva al beneficiario di effettuare una serie di prelievi fino ad un tetto, deciso dalla banca, corrispondente ad una cifra proporzionata alle necessità del correntista. Tale formula favoriva principalmente i mercanti che potevano agire con meno vincoli economici.

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