Cronaca

Tragedia a Lampedusa: recuperata una barca con a bordo otto cadaveri

Recuperata a Lampedusa dalla Guardia costiera una barca cono a bordo otto cadaveri, si tratta di 5 uomini e 3 donne, una della quali in avanzato stato di gravidanza. Sull’imbarcazione c’era una donna con un neonato di soli quattro mesi, morto durante il viaggio a causa del freddo.

Recuperata a Lampedusa una barca con otto cadaveri, disperso in mare un neonato

La motovedetta Cp324 della Guardia costiera ha recuperato, a 42 miglia da Lampedusa, una barca con a bordo otto cadaveri. Sembrerebbe che l’imbarcazione sia stata avvistata ieri, 2 febbraio, da un peschereccio tunisino che si trovava tra l’Italia e Malta. I pescatori hanno richiesto l’intervento delle autorità marittime comunicando la posizione via radio. L’imbarcazione si trovava in acque Sar Maltesi ed i soccorsi sono stati delegati a Malta, solo nel tardo pomeriggio è stata formalizzata la richiesta al comando generale della capitaneria di porto di Roma.

Acque Sar Maltesi: il cimitero dei migranti


Acque Sar Maltesi | Il cimitero dei migranti

Sul barchino di sei metri rinvenuto al largo di Lampedusa, i soccorritori hanno trovato una situazione disperata. A bordo c’erano otto cadaveri, 5 uomini e 3 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza. Secondo quanto riferito dai superstiti ci sarebbero anche due dispersi, una donna con un neonato di 4 mesi. Il bambino, a causa del freddo, sarebbe morto durante il viaggio e la donna disperata lo avrebbe gettato in mare. Poche ore dopo è morta anche la madre del piccolo, a causa del freddo e della fame, il suo cadavere lasciato all’interno dello scafo. Un uomo è morto annegato tra le onde dopo essersi tuffato in mare nel disperato tentativo di recuperare il neonato.

Anche i sopravvissuti erano in condizioni disperate

I migranti sopravvissuti alla tragedia hanno riferito ai mediatori culturali di essere partiti nonostante il freddo con un barchino di sei metri da Sfax, in Tunisia, alle ore 3 i sabato scorso. Erano stati rinchiusi per mesi a Mahdia in una safe house, partire era l’ultima speranza. Le salme sono state portate nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana e la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta per tentare di far luce sull’ennesima tragedia nelle acque Sar Maltesi.

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