Cronaca

Arrestato medico dell’Oncologico di Bari: 130mila euro da un malato di cancro per somministrargli farmaci gratuiti

Faceva pagare farmaci gratuiti a malato di cancro, arrestato oncologo di Bari: si è fatto consegnare 130mila euro dal paziente

È stato arrestato un medico oncologo di Bari il quale si faceva pagare per somministrare farmaci gratuiti ad un malato di cancro. I militari della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura della Repubblica di Bari con i militari della stazione carabinieri di Bari S. Spirito, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, Giovanni Anglana su richiesta del pm Marcello Quercia, un medico oncologo già in servizio presso l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari resosi responsabile del reato di concussione aggravata e continuata” in concorso con la propria compagna, avvocata, indagata anche lei nel medesimo procedimento penale.

Oncologo faceva pagare farmaci gratuiti a malato di cancro, arrestato

Il medico abusando della qualità e dei poteri di pubblico ufficiale, dirigente medico nel Dipartimento di oncologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, durante lo svolgimento della sua attività professionale sia in orario di servizio che fuori turno, e comunque non in regime di attività intra od extramoenia, eseguiva sul suo paziente oncologico, gravemente malato e in trattamento nell’Istituto, prestazioni mediche e in particolare iniezioni di un farmaco per la cui somministrazione, benché prevista a titolo gratuito in quanto a totale carico del servizio sanitario nazionale, costringeva il paziente al pagamento in suo favore di ingenti somme di denaro nonché di altre utilità.

I trattamenti venivano eseguiti sia nella struttura ospedaliera che nel patronato Caf, a Bari, in uso all’avvocata, adibito nell’occasione ad ambulatorio medico di certa natura illegale. L’attività della coppia avveniva approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche della vittima che versava in uno stato psicologico di soggezione e di reverenza oltre che di totale fiducia nel suo medico, al punto, quest’ultimo, di indurre la vittima a riconoscerlo quale unico referente in grado di garantirgli la sopravvivenza e così ottenendo illecitamente la somma di denaro contante di circa 130mila euro, regalie di ingente valore, lavori edili ed altre utilità.

Il provvedimento

Durante la perquisizione gli operanti hanno rinvenuto reperti archeologici in ordine ai quali è stato chiesto l’intervento e la consulenza di personale specializzato del comando carabinieri Tutela patrimonio artistico che ha proceduto al successivo sequestro nonché ben occultate all’interno di buste e scatole per calzature ingenti somme di denaro in contante (circa 1.900.000 euro) anch’esse sequestrate.

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