Cronaca

Bari, professore si abbassa i pantaloni davanti ad una studentessa e chiede piaceri sessuali

Fabrizio Volpedocente della cattedra di Diritto Civile all’Università di Bari, è stato rinviato a giudizio per concussione, tentata concussione, violenza sessuale aggravata e tentata violenza sessuale nei confronti di due studentesse. L’uomo, a dispetto delle accuse a lui mosse, si è sempre professato innocente, riversando la colpa sulle studentesse. L’ateneo non ha ancora proceduto in alcun modo nei confronti del docente.

Si abbassa i pantaloni davanti alla studentessa e chiede piaceri sessuali

Gli spiacevoli avvenimenti, così come raccontati dalla studentessa, risalgono al periodo tra maggio 2014 e gennaio 2015. La ragazza, davanti ai Carabinieri, ha raccontato di come abbia subito pressioni psicologiche da parte di Fabrizio Volpe, il quale è stato accusato di avere tentato di obbligare la sua studentessa, di 23 anni, ad avere rapporti intimi con lui. Se la ragazza si fosse rifiutata di entrare in intimità con il suo professore, quest’ultimo le avrebbe precluso il prosieguo degli studi.

La giovane ne sarebbe rimasta basita ed avrebbe declinato. L’uomo, allora, avrebbe provato a ricattarla chiedendole del denaro. La giovane, al fine di avere la possibilità di sostenere ogni esame, avrebbe dovuto versare all’uomo 500 euro. Successivamente la ragazza ha incontrato il docente nell’ufficio di quest’ultimo. L’uomo ha cercato nuovamente di avvicinarla, ma lei ha nuovamente rifiutato le avances. Il professore si è abbassato i pantaloni di fronte a lei, facendo alla studentessa proposte oscene, alla quali la giovane non ha dato seguito.

Le richieste indecenti

Al successivo incontro con Fabrizio Volpe, la studentessa si è presentata con un registratore per poter dare testimonianza della conversazione. È possibile udire la ragazza pronunciare le seguenti parole: “Fabrizio! Noi abbiamo un accordo economico!“. A questa frase il docente risponde: “Sei bona… stai tosta (…) Ma com’è che sei così tosta ? (…) Alzati in piedi, fatti vedere come stai bene… (…) mamma mia come stai!“.

La vicenda prosegue: durante una conversazione con una sua assistente, Volpe si lascia andare a dettagli di bassa lega nei quali esprime chiaramente il suo punto di vista; essendo lui una personalità di un certo tipo all’interno dell’ambiente universitario crede che le sue studentesse, soprattutto quelle che lui ritiene poco meritevoli, debbano cedere alle sue avances. Questa conversazione con l’assistente è stata riferita ad un’amica di quest’ultima. L’assistente del professore ha asseverato che credeva che il suo superiore scherzasse. Elio Addante, avvocato di Volpe, sostiene la tesi del suo cliente, ovvero che le studentesse in questione sarebbero delle millantatrici.

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