In Beetlejuice 2, la morte di un personaggio è direttamente ispirata alla più grande fobia di Tim Burton. Il regista ha voluto includere questa scena per riflettere una delle sue paure più profonde, rendendo il film ancora più personale e inquietante. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Beetlejuice 2: morte ispirata alla fobia di Tim Burton
Il sequel di Beetlejuice, intitolato Beetlejuice Beetlejuice, continua a deliziare i fan con il suo caratteristico mix di umorismo macabro e originalità stilistica. Tra le nuove e inquietanti sequenze, spicca una morte particolarmente bizzarra e inquietante: quella di Charles Deetz, che, come scopriamo in un flashback, ha un’origine piuttosto personale per il regista Tim Burton. Nel film, Charles Deetz, interpretato nel primo capitolo da Jeffrey Jones, è misteriosamente scomparso, e la sua morte serve da catalizzatore per la trama. Le donne della famiglia Deetz – Delia (Catherine O’Hara), Lydia (Winona Ryder) e la nuova arrivata Astrid (Jenna Ortega) – tornano nella loro casa di Winter River, dove si imbattono nuovamente nel demone Beetlejuice (Michael Keaton).
Il flashback che rivela la morte di Charles è sia esilarante che terrificante. L’uomo, in vacanza per un’innocua attività di bird-watching, subisce un drammatico incidente aereo. Nonostante riesca a sopravvivere al crash, viene ben presto aggredito da uno squalo che gli strappa la metà superiore del corpo. Questo bizzarro e macabro episodio non è casuale, ma è il risultato diretto delle più profonde paure di Tim Burton. Come ha spiegato il co-sceneggiatore Alfred Gough, Burton ha rivelato che questo scenario era una sua ossessione onirica. Il regista ha raccontato di sognare ripetutamente una morte simile: “Nei miei incubi, sono su un aereo che si schianta, rischio di affogare, ma riesco a sopravvivere solo per essere mangiato da uno squalo“.
Questa scena assurda è quindi una manifestazione del terrore più intimo di Burton, trasformata in un momento di cinema che riflette perfettamente il suo stile unico e inquietante.