Curiosità

Perché si chiama Befana e porta la calza? Le 12 curiosità sulla festa dell’Epifania

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Il 6 gennaio si celebra l’Epifania che conclude le celebrazioni natalizie: ma perché si chiama Befana e porta la calza? Ecco alcune delle curiosità più interessanti legate a questa leggendaria figura.

Epifania, perché si chiama Befana e porta la calza

Il 6 gennaio segna la festa dell’Epifania, che conclude le celebrazioni natalizie e celebra l’arrivo dei Re Magi nella stalla dove è nato Gesù Bambino. Nonostante il suo significato religioso, questa festività ha radici pagane, risalenti ai riti di fertilità del X-VI secolo a.C. associati alla dea Diana, divinità della caccia e delle coltivazioni.

Con l’arrivo del cristianesimo, la dea si trasformò in una strega benevola e, infine, in una vecchietta che, a bordo di una scopa (simbolo di purificazione spirituale), distribuisce dolcetti ai bambini buoni e carbone a quelli che non si sono comportati bene durante l’anno trascorso. Sebbene questa festività sia molto amata in Italia, c’è stato un periodo storico in cui fu abolita: la legge del 5 marzo 1977 incluse l’Epifania tra le festività non più celebrate. Solo nel 1985, con il governo di Craxi, venne ripristinata. Esistono tradizioni, usanze e leggende particolari legate al giorno dell’Epifania e alla figura della Befana: ecco alcune delle più curiose.

Perché si chiama Befana?

Il nome Befana ha origine dalla parola “Epifania”, che in greco significa “manifestazione divina”. In epoche passate, la dodicesima notte dopo il Natale era dedicata alla luna, e il termine epifania si riferiva alla manifestazione della luce lunare che si verificava intorno al 6 gennaio. Con il tempo, il termine ha subito delle trasformazioni, passando da “bifania” a “beffania”, fino a diventare la Befana che conosciamo oggi. Si tratta quindi di un’evoluzione linguistica, anche se oggi, quando si parla di Befana, la mente di tutti va immediatamente alla vecchietta che porta dolci sulla scopa.

Perché la Befana porta la calza

Secondo la leggenda, mentre i Re Magi si dirigevano verso Betlemme per consegnare i loro doni al Bambino Gesù, incontrarono una vecchietta e le chiesero indicazioni. Nonostante le loro insistenze, lei rifiutò di unirsi a loro, ma poco dopo si pentì della sua decisione. Così, preparò un cesto colmo di dolci e partì alla ricerca dei Re Magi, ma non riuscì a trovarli. Durante il suo cammino, decise di donare i dolci ai bambini che incontrava, sperando che uno di loro fosse Gesù. Da quel momento, è nata l’usanza di regalare la calza piena di dolci ai bambini buoni.

Perché entra dal camino

Secondo la tradizione italiana, la Befana fa il suo ingresso nelle abitazioni attraverso le cappe dei camini. La scelta di questo specifico punto di accesso è molto significativa: rappresenta simbolicamente un collegamento tra la terra e il cielo.

Perché la Befana si sposta su una scopa

La Befana non è una strega, ma una dolce vecchietta che porta regali ai bambini buoni. Tuttavia, si sposta su una scopa volante, proprio come le streghe. La ragione di questa scelta è piuttosto originale: la scopa è un antico simbolo di fortuna, capace di portare purificazione sia nelle case che nelle anime. In vista della rinascita legata all’inizio del nuovo anno, la Befana non poteva scegliere un “mezzo di trasporto” più adatto.

Perché la Befana indossa abiti logori e scarpe consumate

L’immagine tradizionale della Befana non è affatto casuale: è una figura anziana, rugosa, con capelli bianchi, vestita con abiti usurati e rattoppati e scarpe danneggiate per un motivo ben preciso. Il suo viaggio in giro per il mondo su una scopa, visitando i camini dei bambini buoni, non è il fulcro della questione; piuttosto, i suoi vestiti e stivali logori simboleggiano la fine dell’anno passato, con la speranza che il nuovo anno porti rinascita e prosperità.

Perché la Befana porta il carbone

Secondo la tradizione, la Befana riempie la calza di carbone per i bambini che si sono comportati male, invece di dolci. Ma da dove deriva questa usanza? Alcuni studiosi suggeriscono che possa essere legata a riti antichi, in cui si bruciavano fantocci come segno di rinnovamento. La cenere rappresenterebbe una forma di purificazione dall’anno trascorso, con la speranza che il nuovo inizio sia ricco di opportunità. Regalando carbone ai bambini che si sono comportati male, si spera che nel nuovo anno possano migliorare.

In Spagna si riempiono le scarpe di paglia e grano

In Spagna esiste una tradizione molto particolare legata al giorno della Befana. I bambini lasciano delle scarpe riempite di paglia o grano sui balconi o davanti alla porta di casa, affinché i cammelli dei Re Magi possano nutrirsi durante il loro viaggio. Il giorno successivo, trovano quelle calzature piene di dolci.

In Germania appare la scritta “KMB” fuori dalle abitazioni

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, i ragazzi della Baviera si divertono a scrivere “KMB”, l’acronimo dei nomi dei tre Magi, seguito dall’anno corrente. In questo modo, si intende dare il benvenuto ai re, sperando che la loro visita porti prosperità per tutto l’anno.

In Francia si celebra il “Giorno dei Re”

In Francia, l’Epifania è conosciuta come “Le Jour des Rois”, ovvero “Il giorno dei re”, un riferimento ai Re Magi. Non sorprende quindi che il 6 gennaio si consumi il dolce tradizionale di questo periodo, la galette des Rois, una torta rotonda e piatta, farcita con marzapane e contenente una fava. Chi trova la fava diventa il re o la regina della festa.

Cos’è il Tuffo della Croce

In Grecia, l’Epifania è vista come un momento di purificazione. Per questo motivo, il Paese celebra un rituale di benedizione noto come Tuffo della Croce: un sacerdote lancia una croce nel mare o in un fiume per purificare le acque. Successivamente, i residenti si immergono o utilizzano quelle acque per lavare gli attrezzi agricoli, come segno di buon auspicio.

La Befana trae ispirazione da Madre Natura

In epoche antiche, durante la dodicesima notte dopo il Natale, si commemorava la morte e la rinascita della natura attraverso la figura pagana di Madre Natura. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, Madre Natura, dopo aver donato le sue energie per un intero anno, si manifestava come una vecchia strega benevola che volava su una scopa. In quel momento, poteva essere bruciata come un ramo, per rinascere dalle ceneri come una giovane Natura.

Qual è il legame tra la Befana e i Re Magi

Una delle leggende associate all’Epifania narra che, durante il loro viaggio verso Betlemme, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre chiesero indicazioni a una vecchietta. La invitarono a unirsi a loro, ma lei declinò l’invito. Tornata a casa, si pentì della sua scelta e iniziò a cercare i Re Magi e il Bambino appena nato, bussando a ogni porta e distribuendo dolcetti ai bambini che incontrava lungo il cammino. Da quel momento, si racconta che continui a riempire le calze dei bambini di tutto il mondo con doni.

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