Cronaca

“Bella Ciao” come inno della giornata della Liberazione, la proposta di legge

Bella Ciao nuovo inno nazionale d'Italia, arriva la proposta di legge firmata da deputati Pd, Iv, Leu e M5S.

Bella Ciao potrebbe diventare il nuovo inno nazionale d’Italia. O meglio è al centro dell’ultimo dibattito politico, scatenato dalla proposta di legge firmata da deputati Pd, Iv, Leu e M5S. Nella proposta si legge: “Si chiede  il riconoscimento da parte della Repubblica di “Bella ciao”, quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo”. 

Bella Ciao nuovo inno nazionale d’Italia, la proposta

La richiesta consiste nel suonarla subito dopo l’inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile. Il testo è stato depositato alla Camera il 21 aprile di quest’anno ed è stato assegnato alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio lo scorso venerdì ma l’esame non è ancora stato avviato.

La storia di Bella Ciato

Bella ciao è un canto popolare italiano, proprio di alcune formazioni della Resistenza, diventato celeberrimo dopo la Liberazione perché idealmente associato all’intero movimento partigiano. Nonostante sia un brano italiano legato a vicende nazionali, viene usato in molte parti del mondo come canto di resistenza e di libertà. La musica, di autore sconosciuto, è stata fatta risalire, in anni passati, a diverse melodie popolari.

Il testo di Bella Ciao

Il seguente testo è quello più diffuso, con alcune varianti:

«Una mattina mi son svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano portami via
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.

Seppellire lassù in montagna
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior.

E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà.»

Il significato di Bella Ciao

Si è ipotizzato il legame con un canto delle mondine padane, ma si è trattato, tuttavia, di un errore, come definitivamente dimostrato da Cesare Bermani: la Bella ciao delle mondine era stata composta dopo la guerra dal mondino Vasco Scansani di Gualtieri; invece la Bella ciao partigiana riprendeva nella parte testuale la struttura del canto Fior di tomba mentre, sia musicalmente sia nella struttura dell’iterazione (il “ciao” ripetuto), derivava da un canto infantile diffuso in tutto il nord: La me nòna l’è vecchierella (già rilevato da Roberto Leydi).


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Un’altra possibile influenza può essere stata quella di una ballata francese del Cinquecento che, seppur mutata leggermente a ogni passaggio geografico, sarebbe stata assorbita dapprima nella tradizione piemontese con il titolo Là daré ‘d cola montagna, poi in quella trentina con il titolo Il fiore di Teresina, poi in quella veneta con il titolo Stamattina mi sono alzata, successivamente nei canti delle mondariso e infine in quelli dei partigiani. Una versione della Bella ciao delle mondine fu registrata dalla cantante Giovanna Daffini nel 1962.

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