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Chi era Bernardo Bertolucci? La vita e la carriera del più celebre regista italiano

Tra i suoi film più celebri, ricordiamo: Ultimo tango a Parigi, Novecento, The dreamers e L'ultimo imperatore che gli valse l'Oscar al miglior regista e alla migliore sceneggiatura non originale

Bernardo Bertolucci è stato, a livello internazionale, uno dei più noti registi italiani. Tra i suoi film più celebri, ricordiamo: Ultimo tango a Parigi, Novecento, The dreamers e L’ultimo imperatore che gli valse l’Oscar al miglior regista e alla migliore sceneggiatura non originale. Ripercorriamo la carriera dell’unico regista italiano ad aver vinto un Oscar per la regia.

Bernardo Bertolucci, vita e carriera del regista italiano

Bernardo Bertolucci nasce a Parma,  il 16 marzo 1941. Bernardo nasce in una famiglia di letterati: il padre era il poeta Attilio Bertolucci, la madre, Ninetta Giovanardi, era una docente di lettere.

Inizialmente sembra interessato a seguire la strada paterna, ma dopo essersi iscritto al corso di laurea in Lettere, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, abbandona gli studi per inseguire i propri interessi; dando così inizio alla sua straordinaria carriera cinematografica.

La stessa strada prenderà, successivamente, il fratello minore Giuseppe, anche lui noto regista e sceneggiatore italiano.

L’esordio

Bernardo inizia ad entrare a piccoli passi nel mondo del cinema, dapprima come sceneggiatore e assistente di Pier Paolo Pasolini, poi nel biennio 1956-1957, gira due cortometraggi amatoriali: La teleferica e La morte del maiale.


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Questi erano gli anni della ricerca e della sperimentazione: si passava dalla tradizione nazionale degli anni ’50, il neorealismo, agli anni ’60 con una nuova corrente del cinema, che si stava avviando su un filone europeo e latinoamericano.

Bertolucci inizia a lavorare come assistente del primo film di Pasolini, Accattone (1961), grazie anche all’interessamento che nutriva per lui il produttore del film, Cino Del Duca. Su quel set incontrerà quella che sarà la sua compagna di vita: l’attrice Adriana Asti.

La carriera cinematografica

Nel 1962 con Tonino Cervi come produttore, realizza il suo primo lungometraggio: La commare secca, tratto da un soggetto di Pier Paolo Pasolini.  Un giovane Bertolucci esordiente scelse di riscrivere la traccia pasoliniana attraverso uno stile in linea con la modernità cinematografica che lo stava segnando.

Dopo questa esperienza, Bertolucci, si distacca completamente dalla visione pasoliniana per intraprendere quella che sarà la sua idea di cinema ed ecco che nel 1963 gira Prima della rivoluzione (1964), il primo film considerato da molti il suo vero esordio.

Presentato al Festival di Cannes senza eccessivo clamore, il film ottenne comunque il Prix de la Nouvelle Critique e colpì per l’acutezza dell’analisi sociale: il film gettava un nuovo sguardo sulla famiglia borghese, utilizzando uno stile completamente moderno.

Si stava realizzando una sua idea personale di cinema; un cinema che tende a sottolineare un’individualità personale, sottolineando i bruschi cambiamenti del loro mondo e di quello circostante, a livello esistenziale e politico, senza che essi possano o vogliano cercare una risposta concisa.

Questa sua personale concezione del cinema verrà ripresa in altre sue pellicole, come: Partner (1968), Strategia del ragno e con Il conformista (1970).

Il successo e lo scandalo: arriva Ultimo tango a Parigi

Nel 1972 arriva la vera notorietà per Bertolucci, grazie allo scandaloso Ultimo tango a Parigi, un film che ha segnato un’epoca.

I due protagonisti Paul, interpretato da Marlon Brando e Jeanne, interpretata da una giovanissima Maria Schneider, vivono una sfrenata relazione sessuale all’interno di un appartamento vuoto senza dirsi i loro nomi.

A fare scalpore furono le scene di sesso e la giovane età dell’attrice: Maria Schneider aveva solo 20 anni quando girò quelle scene, accompagnate poi dalla violenza sessuale che, come riportò successivamente lei stessa, le provocarono un forte choc emotivo per quella scena così umiliante.

Il film per le sue scene erotiche e violente dovette subire un vero e proprio processo che costò il sequestro e la distruzione della pellicola.
In Italia la pellicola subì notevoli traversie censorie, che non impedirono al film di piazzarsi secondo nella classifica degli incassi della stagione cinematografica.

Il 29 gennaio 1976, la pellicola venne ritirata dalla Cassazione e il regista fu condannato per offesa al comune senso del pudore, colpa per la quale venne privato dei diritti civili per cinque anni, fra cui il diritto di voto.

Dopo svariati processi, la pellicola venne dissequestrata nel 1987 e le copie rimaste dopo il macero vennero depositate alla Cineteca Nazionale di Roma.


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L’Oscar e gli ultimi film

Negli anni ottanta dopo Ultimo tango a Parigi sogna un’altra svolta con i film Novecento e  L’ultimo imperatore, successo internazionale che si aggiudica ben 9 premi Oscar, tra cui quelli per il miglior film e la migliore regia; l’unico italiano a vincere il premio di categoria insieme a Frank Capra.

Nel 1990 gira in Marocco, Il tè nel deserto (1990), tratto da un romanzo di Paul Bowles, mentre nel 1993 è la volta del Piccolo Buddha con Keanu Reeves, ambientato in Nepal e negli Stati Uniti.

In seguito il regista torna a girare in Italia riprendendo quelle tematiche che fecero tanto scalpore nel ’72, ricordiamo: Io ballo da sola (1996), L’assedio (1998) e un altro successo The Dreamers – I sognatori (2003), dove ripercorre una vicenda di passioni politiche e rivoluzioni sessuali di una coppia di fratelli, nella Parigi del ’68.


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The Dreamers – I sognatori (2003)

Nel 2007 riceve il Leone d’oro alla carriera al Festival di Venezia, mentre nel 2011 riceve la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes.

Nel 2012 gira la trasposizione cinematografica Io e te tratta dall’omonimo romanzo Io e te di Niccolò Ammaniti.

Vita privata e la morte

Bertolucci si sposò tre volte: dopo il divorzio dall’attrice Adriana Asti, sposò Maria Paola Maino nel 1967 e Clare Peploe nel 1978, anche lei sceneggiatrice e regista.

Bernardo Bertolucci era ateo, così affermò in un’intervista pubblicata nel volume Registi d’Italia (Rizzoli, Milano, 2006):

“No, sono ateo, grazie a Dio. Come diceva Buñuel.”

Bertolucci, dopo una ricca carriera cinematografica, morì, in seguito ad una malattia, a Roma il 26 novembre 2018, all’età di 77 anni.

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