Bimbo nato dagli embrioni del coniuge morto: è il terzo caso in Italia
Il bimbo è stato concepito nel 2015 con la procreazione assistita, il coniuge è morto nel 2019, ma il bambino vedrà la luce nel 2020. Fantascienza? No, solo scienza moderna.
La storia è quella di coniugi, originari della provincia di Lecce. In seguito alla la morte del marito, la donna ha dovuto lottare contro la burocrazia perché l’embrione fecondato non andasse perduto. Dopo due mesi di udienze, il tribunale di Lecce ha dato l’ok per l’utilizzo.
Il nodo da sciogliere è l’articolo 5 della legge sulla procreazione assistita, per cui
possono accedere alle tecniche di procreazione assistita coppie maggiorenni entrambi viventi.
L’avvocato difensore della donna ha fatto leva sul diritto della madre alla maternità, sul fatto che un embrione già fecondato non può essere soppresso (diritto sancito dalla legge) e sul desiderio di procreazione del defunto.
Si tratta del terzo caso in Italia, episodi simili si erano registrati a Palermo nel 1999 e a Bologna nel 2010.