Blake Lively e Ryan Reynolds sostengono l’Ucraina
"Ryan Reynold e io raddoppieremo ogni donazione"
Blake Lively e Ryan Reynolds a sostegno dell’Ucraina. Vista la difficile situazione che sta affrontando l’Ucraina in questi giorni, molti personaggi del mondo dello spettacolo sono scesi in campo per sostenere il Paese.
Blake Lively e Ryan Reynolds a sostengno dell’Ucraina
Come ben sappiamo lo scorso giovedì 24 febbraio le truppe russe hanno invaso l’Ucraina e da allora il Paese sta vivendo una situazione di profonda crisi. Proprio a sostegno di ciò, sono scesi in campo diversi esponenti anche del mondo dello spettacolo che vogliono aiutare l’Ucraina in questa guerra. Tra questi, ritroviamo la coppia hollywoodiana formata da Blake Lively e Ryan Reynolds.I due attori hanno invitato i propri fan a donare all’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati) con lo scopo di provvedere alle esigenze della popolazione ucraina gravemente messa in difficoltà da questa guerra e per motivare i propri follower hanno deciso di raddoppiare di tasca propria le eventuali donazioni giunte all’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.
La Lively ha così scritto sul suo profilo Instagram: “Ryan Reynold e io raddoppieremo ogni donazione giunta al’UNHCR fino a $ 1.000.000. L’UNHCR è sul campo per aiutare gli oltre 50.000 ucraini che hanno dovuto abbandonare le loro case in meno di 48 ore. Questa associazione sta fornendo aiuti e collabora anche con i paesi vicini per garantire protezione a queste famiglie”.
Visualizza questo post su Instagram
Riproponendo la stessa immagine del bambino postata da sua moglie, Ryan ha scritto: “In 48 ore, innumerevoli ucraini sono stati costretti a fuggire dalle loro case nei paesi vicini. Hanno bisogno di protezione. UNHCR la sta fornendo loro. Quando fai una donazione, ne faremo una anche noi fino a $ 1.000.000, creando un DOPPIO aiuto”.
Visualizza questo post su Instagram
Dopo le molteplici richieste di sanzioni economiche, ora è giunta anche la richiesta di boicottare il cinema Russo. L’accademia del cinema ucraino pensa infatti che l’UE debba tagliare i fondi a quello che è un possibile mezzo di propaganda utilizzato da Putin.
