Curiosità

Body positivity: significato e storia del movimento che ha rivoluzionato i tradizionali standard di bellezza

Il termine “body-positive” nasce tra il 2010 e il 2011 per merito di alcune donne attiviste nere “oversize”, che hanno cominciato a postare dei contenuti sui social media con l’hashtag #BodyPositivity.

L’hashtag venne creato per lanciare e promuovere un messaggio positivo, dedicato a chi ha un corpo che non rientra nei canoni predefiniti dagli standard di bellezza contemporanei.

Cos’è il movimento del “Body positivity”?

Questo movimento ha segnato la decisione collettiva di autoproclamarsi, di dire «Io esisto» in una società che discrimina molti tipi di corpo, non solo quelli curvy. Grazie al movimento body positive infatti trovano una voce tutti i tipi di corpi non glorificati dalla società, sia maschili che femminile: come ad esempio il seno piccolo, o i corpi maschili minuti e non muscolosi che non rientrano nei classici standard della mascolinità.

È importante ricordare che la body-positivity non ci dice semplicemente di amare ed accettare il nostro corpo, senza sottovalutarne la difficoltà oggettiva, ma proprio per questo riconosce la necessità di portare avanti il messaggio che ogni corpo, che sia conforme o meno, in salute o meno, è valido di rispetto e amore.


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L’influenza della Body positivity nel settore beauty

Questa rivalutazione globale dei tradizionali standard di bellezza è cresciuta in risposta a quella stessa definizione limitata e ristretta di perfezione fisica che ha dominato per troppo tempo. Da consumatori la cosa è ovvia. Crediamo che occorra smascherare qualsiasi preconcetto inconscio e vogliamo che ci venga permesso di essere noi stesse. E non dovrebbe esistere obiezione alcuna, giusto? Ma, ora come ora, a distanza di circa tre anni da quando il movimento è esploso, il suo grido di guerra continua a rimanere attuale, onnipresente sui social media ma visibilmente assente nelle grandi campagne promozionali.


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Non è che i marchi se ne stiano completamente in silenzio, anzi. Non esiste azienda beauty o di weIlness che non proclami la necessità di accogliere la diversità in tutte le sue espressioni, che non affermi di celebrare le donne “di tutte le silhouette e taglie” e di promuovere la “body confidence”. Ma il problema è che, quando si tratta di tradurre quell’intenzione nelle immagini che utilizzano e nelle modelle che ingaggiano, sembra come se – almeno per il momento – la cosa rappresentasse un passo troppo eccessivo.

Quali sono quindi i marchi che stanno mettendo in pratica la body positivity?

Ci sono ovviamente eccezioni. Glossier ha lanciato la linea di prodotti per il corpo a ottobre 2017. La campagna promozionale era firmata dalla fotografa americana Peggy Sirota e immortalava cinque donne, ognuna con attributi fisici molto differenti, da quella col corpo tonico, a quella con le curve fino ad una donna in avanzato stato di gravidanza.

 

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