Cronaca

Bologna, insulti fascisti e minacce di morte a persone transgender durante un incontro online

Gli intrusi sono riusciti a impadronirsi del controllo della riunione, impedendo per qualche minuto ai due responsabili delle Associazioni trans di intervenire

Bologna, insulti fascisti e minacce di morte a persone trans durante un incontro online. Un gruppo di intrusi ha preso il controllo della riunione, condividendo sullo schermo insulti, falli disegnati, minacce di morte e svastiche. Le vittime: “Abbiamo denunciato i responsabili, non la passeranno liscia”.

Minacce e insulti fascisti a trans durante un incontro online

Come riporta “Fanpage”, gli intrusi sono riusciti a impadronirsi del controllo della riunione, impedendo per qualche minuto ai due responsabili delle Associazioni trans di intervenire e allontanarli.

“La riunione consisteva in un incontro di socializzazione online per persone transgender. In tempi di pandemia, in cui non è più possibile organizzare eventi dal vivo, queste occasioni sono tutto quello che ci resta per fare rete e fornire supporto e/o svago a chi ne ha bisogno”, racconta Christian Cristalli, Presidente e fondatore del Gruppo Trans APS di Bologna.

“Abbiamo deciso di lasciare la riunione aperta al pubblico. Sbagliando, abbiamo avuto fiducia nel fatto che non sarebbe successo nulla di male”, continua l’altro organizzatore del meeting online, Jacopo Vanzini, vice presidente del Gruppo Trans di Arcigay Gioconda di Reggio Emilia.

Il caso

I due moderatori, entrambi attivisti per i diritti LGBTQ+, raccontano di aver visto diverse persone collegarsi. Alcuni di loro tenevano la telecamera oscurata, contravvenendo a una delle regole prefissate per l’occasione.

“Dopo avere più volte sollecitato chi aveva la telecamera spenta di mostrare il proprio volto, abbiamo annunciato che li avremmo allontanati dalla call. A quel punto uno di loro è riuscito a impadronirsi dell’host della riunione ed ha condiviso sullo schermo dei disegni che raffiguravano falli e scritte insultanti”, racconta con amarezza Christian Cristalli.

A quel punto, la maggior parte degli intrusi aveva acceso la telecamera, mostrando magliette nere, cappelli neri e occhiali da sole. “Hanno anche messo delle registrazioni e delle musiche a volume altissimo, intonavano degli inni e mostravano segni fascisti e nazisti sullo schermo”.

Le immagini apparse sugli schermi

Fr**i”, “Gay = Morte” e svastiche sono le immagini e le scritte apparse sugli schermi dei presenti, alcuni dei quali erano minorenni e si trovavano ad un incontro LGBTQ+ per la prima volta. Gli intrusi hanno anche registrato tutta la vicenda,  ovviamente senza il consenso dei partecipanti.

“Questo episodio è particolarmente grave perché riunisce in sé il cyberbullismo, il fascismo e la transfobia. La violenza online, del resto, è una delle nuove forme in cui si estrinseca l’odio nei confronti delle minoranze”, sottolinea Cristalli.

Fonte e foto: Fanpage

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