Economia

Bonus padri separati da 800 euro, Bonetti firma decreto: a chi spetta e come richiederlo

Bonus per i padri separati, 800 euro al mese: come funziona il bonus per i genitori che non riescono a pagare il mantenimento

Via libera al bonus per i padri separati. Un bonus da 800 euro per i genitori separati che non riescono a pagare l’assegno di mantenimento: la ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha firmato il decreto che rende operativa l’agevolazione.


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Bonus per i padri separati, cos’è e come funziona

“Il Bonus per i padri separati anticipato dal Messaggero è una misura che ha avuto un lungo iter perché nella formulazione con cui la Lega l’aveva presentata era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti, ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate. In questo modo riusciamo a erogare queste risorse necessarie ai ragazzi. Felice di aver portato a compimento questa misura firmando a luglio la proposta di decreto”, ha detto all’Ansa la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia.

L’assegno, che può arrivare fino a 800 euro al mese per la durata di un anno (9.600 euro in totale quindi), potrà ora essere distribuito. La misura era contenuta inizialmente già nel decreto Sostegni, varata dal governo Draghi nel maggio del 2021, ma era stata considerata inapplicabile ed era stata quindi necessaria una riscrittura. Infatti, venivano menzionati i separati e i divorziati ma non le coppie di fatto, oltre a far arrivare l’assegno al genitore e non direttamente ai figli.


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Chi ha diritto al bonus

Come si legge nel testo, riportato da Il Messaggero, “il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore”. Per richiederlo è necessario che Il reddito del richiedente, nell’anno in cui si chiede il sostegno, “sia inferiore o uguale a 8.174,00 euro”

Per poter beneficiare dell’aiuto il richiedente deve aver “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”. Il contributo verrà erogato esclusivamente ai genitori “che non abbiano ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022”

L’aiuto verrà corrisposto in una soluzione unica con un tetto di 800 euro mensili e per un massimo di un anno “tenuto conto delle disponibilità del fondo (pari a 10 milioni di euro) rispetto al numero dei beneficiari”, sottolinea il decreto. Per averlo sarà necessario presentare una domanda contenente l’importo dell’assegno di mantenimento e l’ammontare delle somme non versate dall’ex coniuge.

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